Questa nostra città ha raggiunto quota 38 mila abitanti ma resta con gravi problemi di ordine infrastrutturale, economico e sociale. La crisi si supera realizzando idee, progetti, azioni che perseguano il bene comune e non gli interessi di parte, le clientele e il voto di scambio che annulla i diritti e favorisce il malaffare. Per curare il proprio interesse o del clan di appartenenza si perde di vista il disegno generale della città che resta condizione necessaria per favorire un ampio benessere, crescita sociale e buona qualità della vita.
Formia dal 2002 al 2009, in sette anni, è cresciuta di 1620 unità (saldo immigrati/emigrati, nati/morti). Negli ultimi tre anni sono giunti 2862 immigrati ma sono emigrate 2385 persone. Si tratta di un ricambio fortissimo. In buona parte sono giovani che vanno via in cerca di lavoro o per motivi di studio. E' come se la città cambiasse pelle. Negli ultimi tre anni sono giunte 762 persone dai comuni della provincia di Napoli, 737 dai comuni della provincia di Latina, 287 dai comuni della provincia di Caserta e 175 dai comuni della provincia di Roma. Lo stesso andamento si registra negli anni 2002/2006: Napoli, Latina, Caserta, Frosinone e Roma.
Il più delle volte gli immigrati hanno come riferimento coloro che si sono adoperati per il rilascio della residenza i quali, al momento opportuno come nelle elezioni, sanno cosa chiedere e per chi. Nel rilascio della residenza sarebbe opportuno effettuare seri controlli sul domicilio dichiarato e soprattutto sui mestieri e professioni svolte. Ma oggi la residenza si rilascia prevalentemente a tavolino dato che un solo vigile urbano non ce la fa ad effettuare il controllo della residenza dichiarata.
Residenza, toponomastica e aggiornamento anagrafico sono elementi tra loro imprescindibili. Servono per ricevere la posta ma anche per la rintracciabilità delle persone. Spesso accade che le forze dell'ordine vanno a cercare qualcuno ma non lo trovano perché la residenza risulta fittizia. Formia, con le sue pregevoli caratteristiche ambientali resta fortemente ambita come residenza.
La nostra città, rispetto alle grandi aree metropolitane, soprattutto Napoli, offre ancora buoni livelli di sicurezza e di convivenza civile ed è per questo che molte persone cercano la residenza a Formia ma continuando a lavorare a Napoli. Tutto ciò produce la continua richiesta di alloggi e soprattutto tiene alto il valore commerciale dei suoli e degli immobili. A Formia centro il valore commerciale di un appartamento va dai 2500 euro al metro quadro a 4000 se l'alloggio è in posizione panoramica, ha grandi balconi, ecc.. Per i negozi andiamo sugli 8000 euro/metro quadro. A S. Pietro si va dai 2500 ai 3000 euro/mq. mentre i negozi si attestano sui 2500 euro a metro quadro. Sulle frazioni se l'appartamento ha vista panoramica sul golfo si può giungere anche a 3000 euro/mq. , altrimenti un alloggio medio ristrutturato oscilla tra i 2000 e i 2200 euro/mq.. I negozi valgono 2000 euro/mq..
A Penitro, fino allo scorso anno, si raggiungevano i 3000 euro/mq. Mentre oggi si va dai 2400 ai 2500 euro/mq.. I negozi oscillano tra i 1500 e i 1660 euro/mq. L'Architetto Franco Purini, incaricato nel dicembre 2008 di redigere un nuovo piano regolatore generale, ancora non ha consegnato una bozza. Nel frattempo il Sindaco Michele Forte con la sua maggioranza continua a gestire il territorio al di fuori di una qualsiasi pianificazione. Il reperimento delle aree per l'edilizia convenzionata è stato realizzato proponendo ai proprietari delle zone agricole (lotto minimo mq.6687) di cedere il 70% per le cooperative in cambio del 30% di edilizia residenziale privata. Nel frattempo mancano indirizzi ed iniziative certe in materia di viabilità. La strada di collegamento Stazione ferroviaria e via Solaro batte il passo (5 milioni di euro ereditati dalla precedente amministrazione di centrosinistra). La ex Sparanise, nel tratto periferico Appia Grand Hotel (500 mila euro, anche questi messi lasciati dal centrosinistra), è ancora in progettazione (compreso il ponte). Non parliamo della pedemontana, i cui costi sono saliti a 850 milioni di euro che non ci sono e probabilmente non ci saranno mai. Del sovrappasso piazza della Vittoria-porto ex commerciale, sono saltati i fondi regionali (anche questi disposti dalla precedente amministrazione regionale di centrosinistra) perché il Sindaco aveva deciso di non realizzarlo più. Formia si avvita su se stessa. Le due aree industriali dismesse, nel centro della città, sono ferme. La ex SALID sembrerebbe entrare nelle indagini che hanno interessato la DESCO di Terracina. La ex D'Agostino, dopo ben due convenzione sottoscritte col centrosinistra, ritorna allo stato di partenza dopo l'ennesima revoca dell'attuale maggioranza di centrodestra. Eppure in tutto il mondo si afferma l'orientamento secondo (ma si tratta anche di buon senso) cui prima di aggredire le aree vergini si recuperano le aree industriali dismesse e degradate. Ma a Formia si preferisce invadere le zone agricole e la collina, vedi l'ultimo sbancamento nei pressi della strada militare a monte di Vindicio. Del nuovo ospedale se ne sa più nulla e l'amministrazione comunale non prende la benché minima iniziativa. Del porto turistico si sa ben poco se non addirittura difficoltà legate alla profondità dei fondali dove dovrebbe essere realizzato. Da quanto detto appare chiaro come sia necessario un vero e proprio ripensamento programmatico della città ma per far questo è necessario che le forze più vive, intelligenti e soprattutto disposte alla cura del bene comune, si uniscano nell'elaborare e realizzare una nuova storia.
PARTITO DEMOCRATICO
Circolo "Giuseppe Piancastelli"
Il Coordinatore Francesco Carta.
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