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giovedì 16 settembre 2010

Formia: Tornano a risplendere le antiche Fiamme di Formia

di Simona Gionta - Nel buio della sera ritornano a brillare le antiche memorie di popoli, storie e vite che abitarono Formia. Le antiche fiamme tornano a brillare per essere pietra miliare di un passato lontano che ci appartiene più che mai. Questo il significato dello switch on che il sindaco Michele Forte ha fatto ieri sera per l’illuminazione della torre di Castellone, la fontana di S.Remigio e il mausoleo di Cicerone.
Con un semplice telecomando sono tornate a vivere dei blocchi di pietra che prima passano inosservati tra la gente e tra i palazzi. L’Architetto che ha progettato le luci Maurizio Caravalle spiega le installazioni: “Abbiamo inteso la luce come collegamento tra terra e cielo. Questo è uno dei primi impianti led a lungo termine della nostra città a basso consumo e dotato di lampade a scarica. Con la collaborazione dell’amministrazione si spera che siano solo i primi di una lunga serie di siti che verranno illuminati”. L’assessore ai lavori pubblici Ciccolella citando le parole di lode di Marziale per Formia afferma: “Questo è un vanto per la nostra città perché si allinea con una tendenza dei grandi centri italiani. Stiamo dimostrando, contro chi dice che non stiamo facendo nulla, che la nostra capacità operativa è alta. Stiamo cercando di ridare a Formia lo scettro del comprensorio come era negli anni ’80. Annuncio che abbiamo avuto altri 200000 euro dalla regione per l’illuminazione dei Criptoportici, della peschiera romana e della Torre di Mola”. Grande soddisfazione anche da parte dell’assessore alla cultura Amato La Mura e del sindaco Michele Forte: “Negli anni ’70 Formia è stata rovinata dall’urbanistica. Si è pensato solo a costruire senza guardare a niente. Oggi cerchiamo di recuperare il tempo perduto. Da 25 anni sto lavorando per la Torre di Mola e penso che per l’evento dei 150 anni dell’Unità d’Italia ad Ottobre inaugureremo anche quella. Se c’è una squadra che gioca bene senza tifosi si finisce per perdere l’entusiasmo. Così noi dobbiamo sensibilizzare, comunicare e interessare i cittadini altrimenti spendiamo soldi e ci applichiamo per niente”. Illuminare le nostre bellezze vuol dire renderle visibili e fruibili. L’amore per la nostra città rimane sempre il minimo comune denominatore necessario al suo sviluppo.

4 commenti:

  1. Finalmente un pò di luce...!

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  2. Ma quale luce e luce !! Io rientro da lavoro venerdì sera con il treno da Roma e devo arrivare a Itri e loro che fanno? Mi bloccano Castellone per uno spettacolo di gladiatori !! ahahahahaha ! Ridicolo ! Che si imparessero la fatica sta gente !!

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  3. mamma mia qualsiasi cosa si faccia tenete sempre da ridire????

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  4. Vi è un errore nel citare l'architetto, si chiama Ciavolella Maurizio.Lo so bene perchè è il mio vicino e bisogna dare a Cesare quello cheè di Cesare...Auguri Mauri' bel lavoro.
    Tonino.

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