Il Cenone di Natale |
Di Delio Fantasia - Nonostante fosse la vigilia di Natale, il sindaco di Formia era regolarmente nel suo ufficio per mettere a punto gli ultimi dettagli amministrativi e affrontare serenamente le sacre festività natalizie.
Ogni cosa era al suo posto: tutti i parenti e i familiari erano SISTEMATI nella pubblica amministrazione, i parcheggi multipiano del centro città ERANO CHIUSI, i teatri e gli spazi pubblici erano TUTTI CHIUSI, tutte le ville comunali pubbliche coperte dal COPRIFUOCO, i disoccupati erano un paio di centinaia in più rispetto all’anno precedente, otto consiglieri in più in maggioranza rispetto all’inizio del mandato amministrativo, tutti i suoi assessori e consiglieri erano ancora A PIEDE LIBERO, il settantesimo progetto per la Pedemontana era stato approvato, non aveva alcun FINIANO in mezzo alle palle che potesse ricattarlo, gli ottantamila euro per le luminarie erano appesi in tutta la città, tutti i muri delle città erano tappezzati dai manifesti degli auguri di Natale, i cori gospel erano tutti pronti ad allietare le chiese cittadine con i loro canti celestiali. Insomma, ogni cosa era al suo posto. Tutto funzionava perfettamente secondo programma.
Nulla poteva turbare quella dolce e serena vigilia di Natale. Nulla!!
E allora perché il Segretario Generale del Comune di Formia quella mattina aveva quella faccia funerea? Perché era triste? Non aveva letto l’ultima ordinanza del sindaco, che prevedeva che durante le vacanze di Natale dovevano essere tutti buoni, spensierati, cordiali e gioviali?
- Cosa è successo? – chiese il sindaco di Formia.
- Niente. C’è un piccolo problema da risolvere.
- Beh? Sentiamo …
- E’ tradizione che ogni anno, nel tardo pomeriggio, il sindaco della città, o un suo delegato, debba presenziare alla cena di beneficenza con i clochard.
- Beh? E che sono ‘sti closciard?
- So’ gli barboniiiii!!
- Ah, sì, è vero, la cena con gli barboni. Ma io ogni anno ci vado. Anche l’anno scorso ci ho andato. E qual è il pobblema? Io non ho pobblemi. Ci vado.
Il Segretario Generale mostrava un certo imbarazzo nel rispondere. Evidentemente il problema era molto più grande di quello che potesse apparire.
- Sindaco, il pobblema … pardon, il problema non è lei.
- Aaaahhhh, ho capito …. Vuoi dirmi che in cassa non ci sono i soldi per pagare la cena? E qual è il pobblema? Pago ioooooooo.
- No sindaco, il problema non è il costo della cena.
- Aaaahhhh, ho capito … vuoi dirmi che siccome tutti gli spazi pubblici sono chiusi, non c’è il posto dove tenere la cena? Ma non preoccuparti, gli spazi pubblici sono chiusi per gli altri, ma non per me e per i miei amici …. ahahahahahah
- No sindaco, il problema non è il posto dove tenere la cena. Quello non è il problema.
- Insomma, si può sapere quale caxxo di problema c’è per la cena con gli straccioni? Che se questa non si farebbe, poi chi la sentono la chiesa?
Il Segretario Generale era in estrema difficoltà. Non sapeva come dire la verità. Non sapeva come l’avrebbe presa.
- A dire il vero, sindaco … è che questa estate qualcuno della vostra amministrazione avrebbe detto che i barboni deturpavano l’immagine turistica della città e che puzzavano, non si lavavano e che urinavano per strada.
- Embè?
- E avete anche detto che andavano cacciati e radiati dalla città.
- Embè?
- E avete anche detto che rappresentavano un problema igienico per la città.
- Embe?
- Embè … Embè … quelli hanno deciso che quest’anno non vogliono cenare con voi!!!!
- Cosaaaaaaaa?????? Ma come si permettonooooooo?????
- E dicono anche, leggo testualmente, che sono numericamente maggiori i prodotti degli adulteri sui vostri capi che un cesto colmo di molluschi gasteropodi appartenenti alla famiglia delle arionidae .
- Cioè? A un certo momento?
- Che tenete chiù corna voi che un panaro di ciammarrucole.
- Azz …. E poi che dicono?
- Poi dicono che le vettovaglie che vi accingete a deglutire durante le feste natalizie, possano deviare rispetto al tradizionale percorso esofageo e sconfinare nel sistema tracheotipo, occludendo in tal guisa la vostra funzionalità respiratoria .
- Cioè?
- Che gliù magna’ vi vada tutto pe’ traverso.
- Ma questi so’ pazzi!!!! E mo’ come faccio. Hanno aggiunto altro?
- Sì, aggiungono che durante la sera di Natale, voi e tutti i componenti della amministrazione comunale di Formia possiate subire una brusca interruzione delle attività sensoriali.
- Cioè?
- Puzzit ave’ nu’ tocco rinta a nuttata.
- Noooooo!!!! Questo è troppooooo!!!! Ma come si permettono questi barboni straccioni di offendere l’onorabilità a un certo momento che se sarebbe un giorno qualsiasi pure pure la questione, ma a Natale non è possible che qui la gente vogliono che io poi … eh? capito? la Pedemontana io ho andato apposta a Roma che a un certo momento … capito?
- Come no!!!!
Il sindaco pensò per un momento. Non gli capitava sovente di pensare, ma in quel momento decise di farlo, sfidando ogni più elementare teoria delle capacità cognitive.
- Convochiamo subito una riunione di Giunta Comunale – disse il sindaco con una certa autorità.
- Bene – rispose il segretario generale – provvedo repentinamente.
- Segretà, non dovete provvedere repentinamente, ma subito, immediatamente.
- Ok, come non detto.
Nessuno prima di allora aveva osato tanto. Prima di allora nessuno aveva osato sfidare il sindaco di Formia in modo così sfrontato.
E a peggiorare la situazione, si aggiunse anche la telefonata del corrispondente della televisione locale, che preannunciava una serie di riprese video della iniziativa di beneficenza, che sarebbe andata in onda insieme ai solenni auguri di Natale dell’arcivescovo di Gaeta. LAZIO TV avrebbe fatto il solito annuale servizio strappalacrime, con tanto di colonna sonora di “White Christmas”, nel quale il sindaco di Formia avrebbe dimostrato tutta la propria generosità e la propria misericordia verso i derelitti e gli scarti della società. Insomma, il vero sindaco della gggggente!!!!
Per questi motivi, e per evitare una colossale figura di merda nei confronti del arcivescovo di Gaeta, la Giunta Comunale fu convocata d’urgenza alle quattro di pomeriggio. Dopo il lungo intervento iniziale del sindaco e dopo l’altrettanto lungo intervento del traduttore simultaneo, l’assessore (uno vale l’altro) propose di risolvere il problema attraverso dei figuranti commedianti che avrebbero sostituito i barboni ammutinati. Si decise di assoldare alcuni figuranti che già in passato avevano dato prova di grande affidabilità: la contessa e la contessina Del Pero, il marchese Ottavio Fabetti e suo figlio il marchesino Eugenio, nonché il principe di Casador.
L’assessore fu molto determinato:
- Sono talmente pezzenti che per comprare queste comparse basteranno due spaghetti con la pummarola, un fiasco di vino e una decina euro a testa.
Insorsero gli attuali consiglieri dell’UdC, che prima erano all’opposizione. I consiglieri Delle Donne, Paone e Tallerini, proprio non ci stavano!!!!
- Ma come??? A loro date ANCHE dieci euro?
Il marchese Ottavio Fabetti, nonché suo figlio, il marchesino Eugenio, insieme alla contessa Del Pero e sua figlia e il principe di Casador, erano già stati ingaggiati dal sindaco di Roma come consulenti dei servizi sociali.
Nel frattempo il Segretario Generale piombò all’interno della riunione di Giunta. C’era un comunicato dei barboni in sciopero che avanzano alcune rivendicazioni:
- Ho andato … scusate … sono andato al protocollo e ho trovato questa lettera di rivendicazione dei barboni in sciopero. Forse c’è uno spiraglio per risolvere il problema … - disse il Segretario Generale.
- E di che si tratta a un certo momento – rispose … (penso che abbiate capito chi rispose).
NON VOGLIAMO MANGIARE UNA VOLTA L’ANNO, SPECIALMENTE QUEI LURIDI PANETTONI DEL DISCOUNT A 45 CENTESIMI L’UNO, CHE NON MAGNANO NEANCHE I TRE CONSIGLIERI PASSATI ALL’UDC.
Insorsero gli attuali consiglieri dell’UdC, che prima erano all’opposizione. I consiglieri Delle Donne, Paone e Tallerini, proprio non ci stavano!!!!
- Ma come? A loro date ANCHE il panettone a Natale?
Non c’era tempo da perdere. Da lì a qualche ora ci sarebbero state le riprese televisive che avrebbero immortalato la generosità e la bontà del sindaco a cena con i barboni della città, e che avrebbero saziato le aspettative buoniste di tutti i clericali della zona. Le immagini televisive sarebbero state viste da tutti i cittadini di Formia che avrebbero detto: “ma quanto è buono il sindaco … ma quanto è umano il sindaco …“.
- Bisogna assolutamente trovare tre o quattro pezzenti miserabili che si prestino a cenare con me! – tuonò il sindaco.
Insorsero gli attuali consiglieri dell’UdC, che prima erano all’opposizione. I consiglieri Delle Donne, Paone e Tallerini, proprio non ci stavano!!!!
- Stasera abbiamo da fare! Noi passiamo il Natale in famiglia! Non contare su di noi! Trovati qualcun altro!!!
Bisognava trovare alcuni barboni a tutti i costi.
Strana la vita. Quando li cerchi non li trovi mai, quando non li cerchi stanno sempre davanti alle palle.
I barboni alzarono il prezzo. Avrebbero accettato di recitare la solita commedia natalizia, ma in cambio posero una serie di condizioni economiche.
Non sappiamo la storia come finì. Sta di fatto che quella notte, quella notte di vigilia di Natale, quella notte fredda e celestiale, quella notte nella quale tutti devono essere più buoni, ci sembrò di intravedere alcuni ex barboni a bordo di macchinoni fuoriserie, vestiti in completo Armani, accompagnati da escort di alto bordo, con un disgustoso panettone di 50 centesimi nella pancia, mentre sfrecciavano verso il casinò di Montecarlo con lo stereo a palla con la musica di “it’s my life” di Bon Jovi.
Non sappiamo se fossero proprio loro, ma a noi piacere credere di sì.
Delio Fantasia
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