ADN Kronos - 01 luglio 2010 - ore 12,18 "Il consigliere provinciale di Roma del Pdl, Pier Paolo Zaccai, sarebbe stato ricoverato stanotte in ospedale "in stato confusionale" dopo aver partecipato a un festino a base di cocaina e trans. Sulla vicenda indaga la polizia".
Questo è quanto accedeva un mese fa a Roma.
Ma cosa sarebbe accaduto se il fatto fosse avvenuto a Formia? Cosa sarebbe accaduto se al posto di Pier Paolo Zaccai ci fosse stato un qualsiasi altro consigliere comunale di Formia? Come sarebbe evoluta la situazione? Come si sarebbe comportato il sindaco di Formia?
Come avrebbe affrontato il problema politico la granitica maggioranza consiliare di Formia? Quale impatto avrebbe avuto sugli equilibri politici della città?
Ho provato a immaginare tutto questo e a scrivere un racconto breve. Un racconto che spero piaccia e faccia divertire tutti voi in queste noiose e afose giornate estive. Un libricino da stampare, da conservare e da far leggere agli amici, per farsi quattro risate "amare". Oppure potete stamparlo, rilegarlo e usarlo come idea regalo per il compleanno degli amici. Ma soprattutto per rispondere "Michele Peppino e 'a malafemmena" a chi vi chiede qual è l'ultimo libro che avete letto.
Michele è ovviamente Michele Forte, sindaco di Formia; Peppino è Giuseppe Di Nitto, segretario dell'UdC di Formia; 'a malafemmena è il trans con il quale si intratteneva il consigliere comunale di Formia sorpreso dalla Polizia. Questi sono i tre personaggi che animeranno il racconto, totalmente immaginario e frutto di FANTASIA.
"Michele, Peppino e 'a malafemmena" è il mio regalo per le vacanze estive a tutti i lettori dei blog di opinione e informazione locali.
Buona lettura e soprattutto ... buon divertimento a tutti.
p.s. 1 - per evitare querele, denunce e cose varie, si ribadisce che il racconto è frutto di immaginazione e di Fantasia e che il contenuto è totalmente inventato. Tuttavia è talmente verosimile da sembrare vero ....
p.s. 2 - i diritti NON sono riservati
Delio Fantasia
Michele, Peppino e...la Malafemmina
Triste Invidioso nullafacente!!!!
RispondiEliminaVAI A LAVORARE FANTASIAAA!!!!!
RispondiElimina“Sono passati ormai sei mesi dal fatidico 1° luglio 2010, giorno in cui
RispondiEliminasono stato coinvolto in una triste vicenda, definita impropriamente
come “festino a base di coca e trans”. Pur avendo subito una brutale
aggressione fisica, sono stato accusato da due trans brasiliane
clandestine di aver ceduto loro sostanza stupefacente, senza che la
droga sia stata rinvenuta in alcun luogo malgrado tre accurate
perquisizioni effettuate dalla Forze di polizia. Sono stato messo alla
gogna dagli organi di informazione che mi hanno sommariamente
processato e condannato. Nel contempo, la Procura della Repubblica di
Roma ha ritenuto di non dover svolgere altre indagini basandosi
esclusivamente sulle dichiarazioni dei trans clandestini! Non è stata
acquisita alcuna testimonianza in ordine ai fatti accaduti: tutti i
giornali hanno scritto che avrei effettuato in piena notte un “comizio”
dalla finestra di una abitazione della zona Appia,che in realtà era una
una richiesta di aiuto, al quale avrebbero assistito molte persone ma
non vi è agli atti processuali alcuna testimonianza di vicini o
passanti. Ho appreso dalla stampa (il Messaggero del 16 novembre 2010)
che il P.M. dott. Maiorano avrebbe depositato, nei miei confronti, la
richiesta di rinvio a giudizio, come ”pusher” dei transessuali. Né io
né il mio avvocato Domenico Stamato abbiamo però ricevuto comunicazioni
al riguardo da parte dell’A.G. Infatti, qualora si dovesse celebrare,
in tempi auspicabilmente rapidi, un processo a porte aperte nei miei
confronti, avrei l’opportunità di rendere noto tutti i particolari più
agghiaccianti di quella maledetta sera; quella notte sono stato
selvaggiamente picchiato e ridotto in fin di vita da tanto da rendere
necessario il ricovero, con codice rosso, presso il nosocomio G.B.
Grassi, ove pervenivo, dopo oltre due ore di tragitto, in ambulanza con
versamenti di sangue dalla bocca ed ecchimosi e contusioni a livello di
tutto il corpo. Un pestaggio a regola d’arte che poteva avere un
tragico epilogo! Dopo sei mesi dai fatti, chiedo di essere sottoposto
ad un processo pubblico, come qualunque cittadino, perché ho massima
fiducia nella Giustizia e sono sicuro che le mie ragioni troveranno
accoglimento. Finora sono stato vittima di un processo mediatico-
politico, ora pretendo che la giustizia faccia il suo corso! La mia
vicenda personale mi accomuna a quella di tante persone che hanno
subito soprusi ed hanno visto calpestati i propri diritti, per questo,
sono promotore di un movimento nazionale riformista e garantista per
dare voce e sostenere le istanze di giustizia di ognuno”.
Pier Paolo Zaccai, Pres. movimento nazionale riformista e garantista