di Simona Gionta - Abbiamo denunciato pochi giorni fa il caos in cui riversa la pineta di Vindicio tra la moda della terza fila, il parcheggio selvaggio, i rifiuti e i rumori molesti. Già questo sembrava abbastanza eppure è bastato fare qualche domanda in giro per capire che forse si sta per alzare un polverone. Era quasi ora che qualcosa si muovesse, che qualche vigile urbano iniziasse a farsi un esame di coscienza e a prendere il blocchetto in mano. I primi a parlare sono i soggetti di quel turismo balneare serale di cui tanto si parla: i commercianti, le attività che animano il nostro litorale e che vivono in prima persona quanto succede soprattutto durante il fine settimana.
Abbiamo fatto qualche domanda al proprietario del bar “Lo Smeraldo”, una delle poche attività storiche della città che ha resistito fino ad oggi a testa alta, che ha visto la pineta nascere, crescere e ridursi ad una jungla. “Questo non è turismo secondo noi. Se ci fossero i vigili a fare le multe la seconda volta la gente ci presta più attenzione. Se ci facciamo caso ad un certo punto della serata vediamo tantissima gente, all’improvviso spariscono tutti: vuol dire che c’è qualcosa che non va. Avevamo chiesto delle telecamere ma non sono mai arrivate. Io chiudo il mio locale all’una ma non mi sento sicura. Ho visto questa pineta nascere ed è un peccato per un luogo così per di più sul mare essere abbandonata in questo stato”, si sfoga la proprietaria. La cittadina denuncia un turismo selvaggio: intere famiglie che approfittano di un luogo così speciale per cenare comodamente con tavoli e vassoi di lasagne che puntualmente rimangono lì insieme a bottiglie vuote e rifiuti vari. “Così come a Sabaudia e Terracina si elaborano delle ordinanze dovrebbero essere applicate anche qui. Prima c’erano dei divieti di campeggiare all’interno della pineta ora non esistono più”, spiega. La proprietaria denuncia anche qualche irregolarità: “Secondo una delibera di Tommaso Parasmo all’interno di ville e pinete comunali non è possibile istallare chioschi per tutelare l’ambiente. Possono essere collocati solo all’esterno ad una certa distanza così come anche a Piazza Vittoria. Io rispetto chi lavora e ognuno ha il diritto di svolgere la propria attività ma le regole valgono per tutti. E’ una pineta e va salvaguardata. Il chiosco non ha nemmeno un bagno e io devo accogliere tutti”. In poche parole la collocazione del chiosco al centro della pineta sarebbe un impatto ambientale non indifferente e con il progetto approvato in consiglio comunale presentato dalla società Peter Pan Srl per l’ampliamento dell’attività, come denuncia l’intervistata, sarà sempre peggio. Sicuramente un lettore più cinico potrà dire che a parlare sono gli interessi personali e una concorrenza che non si può nascondere ma se ci pensiamo bene la questione è abbastanza evidente. Cosa costerebbe spostarlo? Comunque continuerebbe la sua attività in un luogo strategico senza creare un impatto ambientale pauroso. Lo stesso vale per quel bel PRUSST piantato proprio davanti alla veduta dell’orizzonte: “Ci hanno detto che questa gabbia doveva servire per un’informazione turistica. Qui, a differenza di Gianola, non ci sono alberghi quindi non ha alcun senso. Sicuramente per la struttura che ha ci metteranno un’attività commerciale e non mi sembra così corretto. Giustamente vedendo un caso tale anche altre persone si sono sentite autorizzate a presentare progetti”. Per giusta cronaca e informazione abbiamo posto qualche domanda anche al tanto nominato chiosco: “Noi facciamo solo il nostro lavoro. Basterebbe mettere di vigili per evitare ogni problema. Il caos regna solo nel fine settimana”, afferma il proprietario. Sulla questione rumori: “Noi mettiamo la musica dal mercoledì alla domenica. Le casse le abbiamo messo sugli alberi rivolte verso il mare in modo che la musica non dà fastidio a chi abita nei palazzi di fronte. Continuiamo a suonare fino all’una e mezza ma è stato approvato fino alle 3”. E i rifiuti: “noi facciamo la differenziata ma a differenza di una casa non buttiamo una bottiglia al giorno. Passando solo una volta a settimana la situazione diventa insostenibile”. Un sondaggio interessante che mette altra carne a cuocere. Speriamo di aver toccato qualche coscienza …
oltre al commento dei titolari dei bar, sembra quasi una guerra tra poveri o parlare sempre della pineta che é anche giusto , perché non ascoltare anche qualche residente che il fine settimana rimane intrappolato dentro casa per il parcheggio selvaggio o a causa di qualche caravan che si piazza davanti al cancello specialmente in Via Vindicio tratto semaforo - alimentari antichi sapori?
RispondiEliminaLuigi Nardella