Il Vicesindaco di Minturno Roberto Lepone |
In questi ultimi tempi mi pare che da più parti si levi un forte grido di protesta, soprattutto da parte di chi, maliziosamente, vuol confondere le responsabilità politiche con i ritardi e le inefficienze della macchina amministrativa. Ma non mi sembra che da parte di alcuno – soprattutto tra gli amministratori “contestatori” – sia stata elaborata una proposta costruttiva che tenga conto anche delle importanti riforme legislative in atto.
Quando si parla di PA non si può prescindere dalle riforme in atto nel nostro Paese. Mi riferisco al nuovo quadro di regole contenute nel Dlgs 150/2009 – che contiene i criteri per permettere alle Pubbliche Amministrazioni di misurare la loro efficienza con l’obiettivo di offrire ai cittadini e alle imprese servizi di qualità sempre più elevata – e nel Dlg 235/2010 pubblicato in Gazzetta il 10 gennaio 2011, che aggiorna il quadro di regole attuate dal Ministro Lucio Stanca adattandole al nuovo contesto tecnologico e rendendone effettiva l’attuazione, attraverso tutto un sistema di misure premiali e sanzionatorie, che ben si coniuga con il primo pilastro, che individua gli obiettivi e gli indicatori per l’amministrazione e per i dirigenti. Entro il 30 giugno di ciascun anno dovrà essere adottato un documento denominato “Relazione sulla performance” che individuerà i risultati organizzativi ed individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi ed alle risorse.
Nel giugno 2010 la Civit (la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità della PA) ha messo a punto le linee guida per consentire alle amministrazioni di definire gli standard di qualità, in modo da misurare le loro performance.
Gli standard di qualità sono importanti anche per completare il quadro della Class Action pubblica. La legge 198/2009 ha infatti previsto il ricorso al Giudice nell’ipotesi che l’ufficio non rispetti gli standard qualitativi ed economici.
Gli standard di qualità sono importanti anche per completare il quadro della Class Action pubblica. La legge 198/2009 ha infatti previsto il ricorso al Giudice nell’ipotesi che l’ufficio non rispetti gli standard qualitativi ed economici.
Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale pubblicato a gennaio dell’anno in corso, in breve, prevede che:
- entro 18 mesi dall’entrata in vigore famiglie ed imprese possano colloquiare via computer ed internet con tutte le amministrazioni locali e centrali
- cittadini ed imprese avranno il diritto di usare le tecnologie informatiche per tutti i rapporti con le amministrazioni pubbliche ed i gestori di servizi pubblici
- PA e gestori dei servizi pubblici non potranno più pretendere che i cittadini vadano agli sportelli per presentare i documenti cartacei, firmare istanze, fornire o richiedere chiarimenti
- cittadini ed imprese potranno utilizzare la Pec anche come strumento d’identificazione, evitando l’uso della firma digitale.
In questo quadro s’inserisce e va letta la proposta del PD, divenuta oggetto di un preciso punto del programma del Sindaco Galasso, relativamente alla necessità di procedere ad una razionalizzazione delle procedure, attraverso un percorso teso alla certificazione della qualità dei processi amministrativi.
Avv. Roberto Lepone
Assessore alla Cultura, al Turismo,
alla Scuola e allo Spettacolo
Assessore alla Cultura, al Turismo,
alla Scuola e allo Spettacolo
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