«L'amministrazione comunale opera legittimamente a favore dei cittadini appartenenti alle fasce più disagiate a cui sono stati riconosciuti determinati diritti». Non entra nel dettaglio, ma è quanto chiarisce l'assessore ai servizi sociali del Comune di Formia Pinuccio Treglia in risposta alla denuncia del signor Mario Spiniello 44 anni e la sua compagna Antonietta Di Fraia 46enne, madre di due bambini.
Tutti costretti ad abbandonare il prossimo 21 settembre l'appartamento di via Appia lato Napoli a Formia (sopra il bar delle Poste) per via di un'ingiunzione di sfratto inviata dal proprietario dello stabile e firmata da un giudice del Tribunale ordinario di Latina. Secondo il punto di vista dell'assessore, la situazione è abbastanza delicata e potrebbe indurre in equivoco. «Queste persone - ha dichiarato l'assessore - hanno occupato abusivamente l'abitazione, in quanto da diversi mesi il Comune ha smesso di erogare il canone di locazione». Da alcune fonti si apprende, infatti, che il proprietario dello stabile aveva maggiorato il fitto dell'appartamento tanto che il Comune tempo fa ha dovuto fare un passo indietro bloccando il sussidio in quanto potrebbe aver trovato delle anomalie circa lo stato di famiglia dello Spiniello. Certo, di fatto l'uomo, disoccupato, convive con una donna divorziata con a sé due figli entrambi minorenni. In realtà però non ha prodotto uno stato di famiglia ben definito. Solo questo, quindi, basterebbe per spedirlo fuori dalla graduatoria per l'assegnazione di un alloggio. E della donna con i suoi piccoli? Ed è qui che il discorso inizia a farsi piuttosto ingombrante. L'assessore, glissando sulla questione, preferisce mantenersi a margine del discorso, anche perché l'edilizia popolare riguarderebbe più l'assessorato all'urbanistica: «Il sindaco Michele Forte si è attivato attraverso l'Ater trovando una soluzione compatibile nel quartiere di Scacciagalline per la realizzazione a breve termine di una serie di mini alloggi d'emergenza. Certo ci vogliono i tempi tecnici. Con questa iniziativa si riuscirà, però, a risolvere una parte del disagio sociale che affligge il nostro Comune».
Osvaldo Marchese
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