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lunedì 18 luglio 2011

Golfo, controlli persecutori e mirati agli extracomunitari

Sono lavoratori extracomunitari provenienti dal Marocco, da oltre dieci anni stanziali nel sud pontino. Sono titolari della carta di soggiorno per permesso di lungo periodo, e titolari di regolare partita IVA, nonché contribuenti statali.
Durante il picco di turismo dei mesi estivi, lavorano come venditori ambulanti sulle spiagge del territorio, con regolare licenza commerciale e con il consenso e il gradimento dei villeggianti e dei bagnanti.
Sono quotidianamente vessati dagli agenti delle autorità pubbliche locali, attraverso controlli persecutori e mirati, in un contesto dove la illegalità, gli abusivismi edilizi, le irregolarità, regnano sovrane e incontrastate. Il colore della loro pelle è un elemento discriminante e facilmente etichettabile, tant’è che i controlli mirati sono eseguiti esclusivamente, è proprio il caso di dirlo, sulla loro pelle. I controlli vengono eseguiti con modalità e comportamenti del tutto discutibili, approssimativi, superficiali, e con atteggiamenti tipicamente razzisti e xenofobi.
Sembra che questi controlli vengano richiesti direttamente dai titolati dei lidi balneari, con la diretta complicità degli apparati amministrativi, proprio perché questi venditori ambulanti potrebbero dare fastidio a una indefinita concorrenza sleale che potrebbe compromettere i guadagni dei titolari dei lidi balneari, che sono gli stessi che vendono una bottiglietta di mezzo litro d’acqua a un euro e venti centesimi.
Oggi vogliamo capire se queste vessazioni e queste persecuzioni sono dettate da reali motivazioni amministrative, ovvero se, come pensiamo, il problema è solamente di un odioso e fastidioso razzismo, mascherato da “necessità del controllo del territorio”. Nello stesso momento in cui la Capitaneria di Porto di Gaeta e la Polizia Municipale di Gaeta provvedevano a confiscare la merce ai venditori ambulanti sulle spiagge, c’era un desolante e degradante scenario di illegalità: i 5 metri della battigia della spiaggia dove venivano operate le contravvenzioni a carico dei venditori ambulanti extracomunitari, che devono essere liberi per poter transitare, erano completamente occupati da asciugamani, lettini, e finanche dai pedalò dei gestori dei lidi balneari (ma lor signori hanno fatto finta di non vedere); non vi era alcun assistente dei bagnanti, comunemente chiamati bagnini, che avrebbero dovuto vegliare sulla incolumità e sulla sicurezza dei bagnati (ma lor signori hanno fatto finta di non vedere); c’erano persone che facevano la doccia usando saponi e detergenti, e altri che giocavano tranquillamente a pallone e racchettoni, trasgredendo quelle stesse regole che la Capitaneria di Porto avrebbe dovuto sanzionare (ma lor signori fingono di non vedere). Ebbene, con la totale assenza di regole, di rispetto del vivere comune, del buon senso, la Capitaneria di Porto di Gaeta e gli agenti di Polizia Municipale di Gaeta, non hanno visto nulla che potesse essere oggetto di contravvenzione, se non quattro lavoratori marocchini, in regola con tutte le prescrizioni previste per legge, ma carenti in alcune sorvolabili circostanze burocratiche.
Questi lavoratori, che mi degno di rappresentare, vogliono solamente lavorare, rispettare le regole e le leggi, e non essere quotidianamente oggetto di “attenzioni particolari” che dovrebbero essere dedicate ad altre categorie di persone, e non certamente a dei “poveri cristi” che non hanno mai chiesto assistenza, sussidi e istituti vari, ma solo di poter svolgere tranquillamente la loro attività.
A ciò si aggiunga che i miei rispettabilissimi colleghi disdegnano finanche la propria assistenza legale a favore dei lavoratori extracomunitari, adducendo motivazioni risibili che anch’esse rasentano l’intolleranza etnica e razziale. A ciò si aggiunga, infine, che gli uffici amministrativi del Comune di Gaeta negano il rilascio di  autorizzazioni commerciali ai venditori ambulanti extracomunitari, in spregio a qualsiasi norma di regolamenti amministrativi e delle leggi che disciplinano la vendita ambulante.
A Formia, Gaeta, Minturno e Sperlonga, ovvero in tutto il sud pontino, sta crescendo sempre di più un sistema di esclusione sociale che non avrebbe motivo di essere; quando questa esclusione sociale sfocerà in atteggiamenti e comportamenti altrettanto discutibili, allora, forse, qualcuno si accorgerà della presenza della comunità di lavoratori marocchini nel nostro comprensorio, e delle loro legittime rivendicazioni.
Più constato le contravvenzioni elevate ingiustamente ai lavoratori marocchini, e più mi sento marocchino anche io.
Formia 16 luglio 2011
avv. Emiliano Ferrone
per Fardi Hassan, Fardi Salah, Gharfaoui  Kalid, Bouchaziz Brahim, Bouchaziz Bouazza, Hammame Bovazza

1 commento:

  1. Sono titolari della carta di soggiorno per permesso di lungo periodo, e titolari di regolare partita IVA, nonché contribuenti statali. partendo da quando lei scritto e leggendo l'ordinanza balneare mi scusi forse dico forse sta esagerando . circa il pagamento delle tasse vorrei vedere una loro dichiarazione iva o 730 o altro. io vivo giornalmente con stranieri e vi assicuro ogni volta che si parla di pagare le tasse mi dicono testalmente "nn lasciamop un centesimo in italia mica siamo pazzi come voi". saluti cordialmente. continui così

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