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domenica 17 luglio 2011

Formia, Cimitero Archi: Dossier n°2

Un terreno scivoloso per il “monumento alla memoria capace di rappresentare morte e vita” Leggendo della discussione sul PRG nel consiglio comunale che si e’ tenuto il 30.6.2011, apprendo che l’Assessore all’Urbanistica Benedetto Assaiante, soddisfatto del dibattito, ha dichiarato:

«Il lavoro che andiamo a svolgere è per le nuove generazioni e si basa su una filosofia di lavoro che prevede tre componenti:

1) I cittadini che devono ascoltare,

2) I professionisti che devono progettare,

3) Il Consiglio che deve amministrare» (1).

Conoscendo certe dinamiche relative al dibattito mai iniziato sul cimitero Archi, e la posizione del Sindaco in merito (non e’ mai entrato nel merito), ho delle enormi perplessita’. La posizione di Assaiante, cosi’ come viene espressa nei tre punti elencati, mi sembra fin troppo chiara: amministriamo (comandiamo) noi, voi cittadini dovete ascoltare e i professionisti progettano quello che diciamo noi. E’ una posizione che rischia di mortificare un certo tipo di professionisti e che nega il confronto democratico.

In una democrazia rappresentativa sono se mai i rappresentanti politici che devono ascoltare la popolazione, assecondando al meglio la vocazione della citta’ che amministrano, e non il contrario.

Il Sindaco Michele Forte in persona ha invece dichiarato:

«Mi limito a commentare ciò che ha dichiarato in aula il professor Purini: una città come Formia ha bisogno di alcuni interventi innovativi che rispondono ad esigenze che l’esistente non può risolvere. L’ampliamento sui cimiteri esistenti toglie valore alla memoria. Un nuovo cimitero deve essere un monumento alla memoria capace di rappresentare morte e vita. Gli ampliamenti vengono molto male» (2).

In tutto questo Purini ho l’impressione che sul cimitero Archi non sappia cosa dire, percio’ dice poco e lo dice con frasi che non lasciano capire molto (3). Michele Forte invece sembra abbia la pretesa di voler dire tutto e chiudere un confronto mai aperto con frasi isolate che non significano niente se non si spiega meglio («gli ampliamenti vengono molto male»).

La verita’ e’ che il persistere di Michele Forte nel voler imporre un inutile ed inopportuno cimitero monumentale dai costi elevatissimi, in una zona produttiva di grande pregio paesaggistico, per giunta non idonea per un cimitero, sta creando in citta’ un grosso disagio, non solo tra chi subisce gli espropri e lo sfregio sia ambientale-paesaggistico che produttivo.

La stampa ha colto «il disagio spesso manifestato anche dal PDL all’interno della maggioranza nel merito di questo tema» (4).

Questo disagio non e’ limitato solo al PDL. La stampa ha riportato anche : «Le differenze ci sono e non solo tra maggioranza e opposizione … Al monito del PD a non compromettere gli uliveti dell'area di Campese fa da sponda la lettera di diffida inviata dalla famiglia Simeone, proprietaria dei terreni su cui il progetto dovrebbe essere realizzato. Il rischio è che si vada per vie giudiziarie, con tutto quel che ne consegue, visti i tempi della giustizia civile in Italia. Il terreno è scivoloso anche sul piano politico. A condividere la perplessità del PD sono molte pedine della stessa maggioranza. Il Pdl non ha mai nascosto la propria contrarietà ma “perplessi” se ne contano anche tra i consiglieri che, eletti nel centro sinistra, oggi supportano il sindaco Forte» (5).

Del resto le perplessita’ non mancavano neanche a febbraio di quest’anno, quando la discussione e votazione sul cimitero Archi in variante al PRG dovette essere rimandata (Consiglio Comunale del 14.2.2011).

Ripropongo, per chi non li avesse ancora visti, i due servizi di Telelazio trasmessi nei giorni successivi a quel consiglio comunale:

http://www.youtube.com/watch?v=fmJTyU0Yhco

Sono molte le famiglie di imprenditori formiani che guardano con preoccupazione a quello che sta succedendo ai Simeone e alla loro azienda, senza che venga data alcuna spiegazione da parte di chi mette in atto questa ricorrente aggressione agli uliveti, senza un’azione di contrasto piu’ incisiva da parte di chi nella maggioranza potrebbe tutelare in maniera piu’ decisa certe realta’ sia imprenditoriali che paesaggistiche.

Torno all’affermazione secondo cui «gli ampliamenti vengono molto male».

Il piano cimiteriale Chiota, approvato nell'ottobre 2010 dalla commissione urbanistica/OOPP, prevedeva l’ampliamento dei tre cimiteri esistenti e la costruzione di un piccolo nuovo cimitero a Penitro su un'area pianeggiante, incolta, inutilizzata e gia' urbanizzata. Il piano e' stato inspiegabilmente cambiato con la rimozione del piccolo cimitero di Penitro (dove serviva realmente), lasciando insoddisfatto in quella zona il fabbisogno di un migliaio di spazi sepolcrali. E’ stato invece aggiunto, contro ogni logica illustrata nel piano Chiota, il superfluo enorme cimitero monumentale agli Archi, in zona non idonea, dove non serve e fa danni, oltre che ad un’azienda agricola, anche ad un paesaggio incantevole. La zona Archi non e' urbanizzata, e’ impervia e ha diversi vincoli (paesaggistico, rischio frana e idrogeologico).

Il cambio del piano e’ inspiegabile perche’ la soluzione scelta all’inizio non solo e' piu' facilmente realizzabile a breve termine (su terreni idonei e gia' vincolati per questo scopo, in parte gia' comunali), ma costa anche molto meno.

Col cimitero Archi invece sono stati previsti ben 23.302 spazi sepolcrali, in una cittadina che ha ha gia’ tre cimiteri e solo 38.000 abitanti pare destinati a non aumentare. La dimostrazione che l’enorme nuovo cimitero Archi non serve e' data anche dal fatto che, per poterne giustificare la costruzione, si e’ dovuto estendere il soddisfacimento del fabbisogno di loculi dal 2041 al 2061 (mezzo secolo), peraltro sulla base di proiezioni demografiche allegate al piano cimiteriale (Chiota) e al PRG (Accocella) che sono discordanti tra loro, e non tenendo conto della rotazione delle concessioni che e’ gia’ stata ridotta a 30 anni (rendera’ disponibili tanti dei loculi occupati).

Mentre il confronto sulle osservazioni provenienti da piu’ parti (non solo dai proprietari) non e’ stato mai aperto, in un recente incontro dei Simeone col Sindaco questi ha affermato, alla presenza del Segretario Comunale, che la decisione di fare il cimitero agli Archi e' gia’ stata presa dalla maggioranza e che lui e' determinato ad andare avanti.

Vediamo ora gli ampliamenti (in verde) dei cimiteri (6), in grado di soddisfare il fabbisogno fino al 2041, che secondo il Sindaco vengono molto male.

Ampliamento Castagneto: E' possible utilizzando le aree gia' vincolate per questo scopo, verso nord su 11.139 mq dove sono previsti altri spazi sepolcrali e un parcheggio per 70 auto, verso ovest su 7.120 mq dove sono previsti altri spazi sepolcrali.


Ampliamento Castellonorato: E' possible verso ovest su 1.457 mq che sono gia’ del comune, verso nord su 2345 mq gia’ vincolati per questo scopo, verso est su 1630 mq che sono anch'essi gia’ del comune. Oltre a nuovi spazi sepolcrali, sono previsti 38 posti auto. Il numero di nuovi loculi e' oltre 5 volte superiore al fabbisogno, per sopperire ad eventuali carenze o a mancata disponibilita' negli altri cimiteri.

Ampliamento Maranola: sono previsti nuovi spazi sepolcrali su 9.257 mq di terreno gia’ vincolato per questo scopo, verso nord dove ci sono due costruzioni abusive e non sanabili. Una di esse (nella figura in alto a sinistra) verrebbe risparmiata, l’altra molto danneggiata sarebbe da demolire. E’ previsto anche un parcheggio per 60 posti auto su 2.820 mq a est dell'attuale cimitero.

Nuovo cimitero Penitro: era stato scelto un terreno di 8.400 mq, incolto e inutilizzato, pianeggiante, gia' urbanizzato, sulla strada che porta all'Istituto Geometri. Il cimitero doveva sorgere su 6.600 mq e il parcheggio per 35 posti auto su 1.800 mq. Era stato previsto un numero di spazi sepolcrali superiore al fabbisogno, per sopperire ad eventuali carenze o mancata disponibilita' negli altri cimiteri.


Nessuno ha mai spiegato perche’ questo piccolo cimitero a Penitro e’ stato rimosso dal piano cimiteriale approvato in commissione nell’ottobre del 2010.

Di seguito si offre un confronto visivo tra l'area pianeggiante, incolta ed inutilizzata, gia' urbanizzata e di scarso interesse paesaggistico scelta per il nuovo piccolo cimitero di Penitro, che addirittura potrebbe abbellirla e l'uliveto coltivato che verra' distrutto dall'enorme, superfluo cimitero Archi, in zona non idonea, non urbanizzata, in gran parte impervia ma di grande valore sia produttivo che paesaggistico.

Questo rigoglioso uliveto, che produce Olive di Gaeta DOP e Olio delle Colline Pontine DOP, sara’ rimpiazzato da ben 67 cappelle gentilizie e dal seguente complesso di loculi:

L’uliveto terrazzato che si vede sopra sara’ invece rimpiazzato dal seguente ecomostro: Oltre ai loculi a schiera terrazzati in una zona chiaramente impervia (a rischio frana), e alla “Via Crucis” in salita che li collega, si nota in alto a destra la torre crematoria, parte di un edificio con forno crematorio di 500 mq.


I loculi a schiera ed il forno crematorio con torre rimpiazzeranno completamente, nelle foto che seguono, l’estesa pineta e gli uliveti terrazzati sul fianco e alle pendici di Monte Campese. Il complesso del cimitero sara’ a soli 50 metri dalle due case visibili nella seconda foto, appartenenti all’Azienda Agricola Gli Archi.

Il forno crematorio sara’ praticamente a ridosso del deposito di olive dove dopo la raccolta avviene la loro calibratura, selezione e trasformazione in salamoia. L’azienda sara’ devastata dal cimitero. Eppure e’ un’azienda produttiva, leader nel suo settore, che da lavoro a diversi operai e che ora e’ molto ben inserita nell’ambiente, in un paesaggio che e’ stato abbellito in 40 anni dal padre degli attuali proprietari: e’ stato lui a piantare e a curare tutti gli alberi che si vedono sul Monte Campese, di sua iniziativa, a proprie spese e col proprio lavoro.

Per chi non lo avesse ancora visto, un documentario sull’Azienda Agricola Gli Archi trasmesso da Telelazio:

http://www.youtube.com/watch?v=waxau1rFA5c

Di seguito si vede una delle aree piu’ impervie, a monte degli uliveti terrazzati dell’Azienda Agricola Gli Archi, dove si pretende di realizzare “il giardino segreto” del cimitero:

Tra l’altro questo inutilizzabile tratto di terreno impervio di proprieta’ comunale e’ frequentemente percorso dal fuoco (l’ultimo incendio c’e’ stato l’anno scorso):

La foto che segue invece e’ stata scattata guardando il golfo tra i pini nel punto esatto in cui sorgeranno i loculi a schiera terrazzati e l’edificio del forno crematorio con torre gia’ visti.

Dopo aver ascoltato la presentazione sugli indirizzi del PRG in consiglio comunale da parte del prof. Purini, appare evidente che questa del cimitero monumentale agli Archi e’ stata una scelta (secondo alcuni osservatori un capriccio) del politico Michele Forte e non dell’architetto Franco Purini. Michele Forte citando qualche frase di Purini pretende di attribuirne a lui la paternita’, forse nella vana speranza di far cosi’ digerire quest’ecomostro, questo scempio ambientale, paesaggistico e produttivo alla popolazione formiana, ma purtroppo rischia solo di fare danni seri al paesaggio e, secondo molti osservatori, anche all'immagine di Purini.

Di contro Purini potrebbe aver gia’ cominciato, come tecnico, a prendere le distanze dal controverso progetto politico. Non e’ stato riportato dalla stampa, ma Purini in chiusura di consiglio comunale il 30.6.2011 ha detto che il cimitero non si deve per forza fare agli Archi, aggiungendo che se ci sono problemi non si fa li’ e si dialoga politicamente per trovare una soluzione.

Dunque l’architetto Franco Purini sembra aver cosi’ passato la palla al politico Michele Forte. Attendiamo ora di vedere quale sara’ la prossima azione organizzata da Michele Forte, e chi della sua squadra lo seguira’ all’attacco in una partita che si gioca su un terreno scivoloso, col rischio reale di fare un autogol, magari grazie ad un colpo di testa del Sindaco.

1. Latina Oggi del 1.7.2011. Formia, ieri la presentazione di Purini. Il Prg in aula, dibattito aperto.
2. Latina oggi del 2.7.2011. Il dibattito sulla prossima programmazione urbanistica. Rebus cimitero. Il nodo del nuovo prg: il camposanto tra gli ulivi.
3. Un altro esempio: «il nuovo cimitero monumentale posto alle pendici di Monte Campese è pensato come sistema integrato nel paesaggio attraverso una serie di operazioni di mimesi e distinzione del manufatto architettonico».
4. Latina Oggi del 3.7.2011. Contro la costruzione del nuovo camposanto nella zona di Campese. Una diffida per il cimitero. Il documento redatto dai proprietari degli oliveti degli Archi. Un bell’articolo di Adriano Pagano, che coglie nel segno.
5. La Provincia 4.7.2011. FORMIA, Porto, policlinico e cimitero: il Prg diventa terreno di scontro.
6. Relazione di Chiota sull’aggiornamento del piano regolatore cimiteriale approvata nella commissione urbanistica/OOPP dell’ottobre 2010.

Pietro Spina

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