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LIBERI PENSIERI RIAPRE I BATTENTI!

venerdì 30 aprile 2010

Ennesima vergogna all'Italiana: "Bastava un po' di acqua e zucchero per salvare Stefano Cucchi"

Riteniamo di portare alla vostra opinione, questa che consideriamo una delle più vergognose pagine di inciviltà che riguardano purtroppo l'Italia. Il nostro giudizio non è chiaramente rivolto alla nazione o patria Italia, bensì, a chi la dirige in maniera sciagurata e a volte orripilante, proprio come nel caso del giovane Cucchi.

La Redazione



tratto da "Il Tempo"



La procura di Roma chiude l'inchiesta sulla morte del giovane una settimana dopo l'arresto. Il giovane fu picchiato dagli agenti della polizia penitenziaria e, di fatto, non curato dai medici.


"Stefano Cucchi si sarebbe potuto salvare se gli fosse stata somministrata dell'acqua con un minimo quantitativo di zucchero". È quanto afferma la Procura della Repubblica nel capo di imputazione con il quale ha contestato a medici ed infermieri, tranne che a Rosita Caponetti il reato di abbandono di persona incapace aggravato dalla morte, del giovane geometra romano deceduto il 22 ottobre, una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga. Secondo la Procura gli indagati "omettevano di adottare qualunque presidio terapeutico a riscontro di valori di glicemia ematica pari a 40 mg-dl, rilevato il 19 ottobre, pur essendo tale valore al di sotto della soglia ritenuta dalla letteratura scientifica come pericolosa per la vita (per un uomo pari a 45 mg-dl), neppure intervenendo con una semplice misura qual è la somministrazione di un minimo quantitativo di zucchero sciolto in un bicchiere d'acqua che il paziente assumeva regolarmente, misura questa idonea a evitare il decesso".


SPINTE A CALCI IN CELLA - Lo scenario che emerge dall'avviso di fine indagine, firmato dai pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy e dal procuratore Giovanni Ferrara, e notificato a tredici persone, è molto grave. Stefano Cucchi fu picchiato dagli agenti della polizia penitenziaria e, di fatto, non curato dai medici dell'ospedale Sandro Pertini, i quali, pur avendo ben presenti le patologie di cui soffriva il ragazzo nel corso della degenza, "volontariamente omettevano di intervenire". In particolare, gli agenti Minichini, Santantonio e Domenici, "spingendo e colpendo con dei calci Cucchi, lo facevano cadere a terra e gli cagionavano lesioni personali, consistite in politraumatismo ematoma in regione sopracciliare sinistra, escoriazioni sul dorso delle mani, lesioni escoriate in regione para-rotulea bilateralmente, cinque lesioni escoriate ricoperte da crosta ematica in corrispondenza della cresta tibiale sinistra, altre piccole escoriazioni a livello lombare para-sacrale superiormente e del gluteo destro e infrazione della quarta vertebra sacrale da cui derivava una malattia della durata compresa tra 20 e 40 giorni". Non solo, ma "allo scopo di far desistere il detenuto dalle reiterate richieste di farmaci e alle continue lamentele, lo sottoponevano a misure di rigore non consentite dalla legge". Stando ai magistrati, dunque, non furono le botte inflitte a Cucchi, nelle celle di sicurezza del tribunale di Roma, a determinare la sua morte, avvenuta sei giorni dopo il pestaggio. Secondo i documenti inoltre il medico Flaminia Bruno, in servizio al Pertini il 22 ottobre scorso, avrebbe scritto il certificato di morte di Stefano Cucchi, "attestando falsamente che si trattava di morte naturale".


CARTELLE CLINICHE FASULLE - Per la procura, il funzionario del Prap e la dottoressa Caponetti, in servizio al Pertini il 17 ottobre, si attivano subito per nascondere le lesioni riportate da Stefano Cucchi nel pestaggio in tribunale. E così, i due "indicano falsamente in una cartella clinica", in evidente contrasto con quanto rilevato dai medici di Regina Coeli e del Fatebenefratelli, dove viene in un primo momento portato il detenuto, che Cucchi "appariva in condizioni generali buone", con "stato di nutrizione discreto, decubito indifferente, apparato muscolare 'tonico trofico'. In realta' si sorvolava sul fatto che Stefano era un "paziente allettato in decubito obbliogato, cateterizzato, impossibilitato alla stazione eretta e alla deambulazione, con apparato muscolare gravemente ipotonotrofico". Marchiandi e Caponetti, di conseguenza, fanno in modo che Cucchi venga ricoverato al Pertini, struttura ritenuta da chi indaga non idonea perchè normalmente destinata ad ospitare pazienti "non acuti". Il detenuto era invece un politraumatizzato a rischio.


ABBANDONATO A SE STESSO - Il funzionario del Prap, addirittura, si presenta il 17 ottobre al Pertini (un sabato) in orario extralavorativo (alle 18) per redigere la richiesta di disponibilità di un posto letto per il ricovero di Cucchi. Questo ospedale, fanno notare gli inquirenti, non ha il reparto di rianimazione né il pronto soccorso. Altrove Cucchi sarebbe stato visibile a tutti, compresi ai suoi familiari che per alcuni giorni non riescono ad avere alcuna notizia sullo stato di salute del ragazzo. Dal 18 al 22 ottobre 2009, i giorni di degenza al Pertini, Cucchi, "incapace di provvedere a se stesso", viene letteralmente abbandonato dal personale medico e paramedico. Per i pm era affetto da "politraumatismo acuto, con bradicardia grave e marcata, alterazione dei parametri epatici, segni di insufficienza renale in soggetto in stato di magrezza patologica (cachettico)". Nonostante ciò, i medici e gli infermieri "omettevano di adottare i piu' elementari presidi terapeutici e di assistenza, che nel caso di specie apparivano doverosi e tecnicamente di semplice esecuzione ed adottabilità, essendo certamente idonei a evitare il decesso del paziente".

Sabrina De Simone è il nuovo Segretario de LA DESTRA di Gaeta

Riceviamo e pubblichiamo questa notizia di politica locale. Ricordiamo a tutti i lettori di LP che il blog non è schierato con nessuna parte politica e che tutti possono postare i loro comunicati.
La Redazione.



Sabrina De Simone è il nuovo Segretario de LA DESTRA di Gaeta.


Il partito guidato da Francesco Storace , dopo la buona affermazione nella provincia di Latina intende farsi carico delle istanze dei cittadini della provincia pontina troppo spesso dimenticati dalla politica." il nostro obiettivo è quello di porre l'attenzione sui temi sociali tanto cari alla DESTRA, come quello della CASA, che sara' gestito dal nostro neo assessore regionale TEODORO BUONTEMPO attraverso l'inserimento nel programma de LA DESTRA del "Mutuo Sociale" che prevede l' istituzione di un Ente regionale che costruisca case e quartieri con soldi pubblici" - "In regione, LA DESTRA ha 2 consiglieri ed un assessore - continua Sabrina De Simone - e questa è la dimostrazione che LA DESTRA C'E' con i suoi valori, i suoi progetti e le sue battaglie!"." Al piu' presto, formero' l'organo direttivo del partito ed entro breve realizzeremo una sede permanente de LA DESTRA a Gaeta, che sara' il punto di riferimento di tutti coloro che vorranno aiutarci a far crescere il partito"."Entro il 20 maggio si chiudera' il tesseramento 2010 e le gia' numerose iscrizioni mi incoraggiano nel cammino politico che LA DESTRA intraprendera' anche in vista delle prossime elezioni amministrative del 2012, che certamente ci vedranno protagonisti".

La nostra Italia, 11 Poliziotti arrestati: RUBAVANO PROSCIUTTI!


Cari amici di LP, guardate dove siamo arrivati! Polizziotti arrestati perchè rubavano prosciutti!!!

tratto da "Repubblica"

Peculato e falso, arrestati 11 Falchi della polizia


Anomalie e irregolarità nei verbali di arresto di cinque rapinatori di generi alimentari. E parte del carico di prosciutti finita a casa loro. Per questo undici agenti della sezione 'Falchi' (poliziotti antiscippo) sono stati arrestati dai loro stessi colleghi con l'accusa di peculato e abuso d'ufficio. Gli indagati hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare. I poliziotti sono stati condotti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

"Le indagini - si legge in una nota della Questura - sono state avviate d'iniziativa da parte di quest'ufficio che, a seguito di un controllo sui verbali redatti dagli operanti, aveva rilevato delle anomalie che lasciavano trasparire la non regolarità di un intervento che aveva consentito l'arresto in flagranza di reato di cinque rapinatori". "A seguito delle risultanze d' indagine - conclude la nota - la locale Procura della Repubblica ha richiesto l'emissione di provvedimenti restrittivi al giudice che ha approvato nella sua completezza il quadro probatorio e le responsabilità accertate".

I provvedimenti richiesti dai pm Paolo Sirleo e Maria Sepe sono stati emessi dal gip Claudia Picciotti. Il 20 febbraio scorso una pattuglia dei Falchi della squadra mobile della questura di Napoli intervenne nel porto in seguito alla segnalazione di una rapina di un camion carico di prosciutti e altri generi alimentari. Gli agenti chiamarono in ausilio altri colleghi e compilarono un verbale che si è poi rivelato falso. In particolare, i poliziotti, secondo l'accusa, trattennero per loro una parte del carico. Indagini sono in corso da parte della Procura per verificare se si siano verificati altri episodi analoghi.

Luca F.

mercoledì 28 aprile 2010

Calabria, dopo un aborto terapeutico il feto sopravvive per alcune ore



Spettabile redazione, ho letto con molta indignazione l'ultimo articolo da voi pubblicato e vi prego di voler pubblicare anche questo altrettanto crudo ma che ci deve far riflettere su dove siamo arrivati e su dove andremo a finire. Grazie per l'attenzione.

(articolo tratto da "Il Messaggero")


Era stato trovato ancora vivo dopo l'aborto terapeutico, il feto di 22 settimane morto alle 3 di notte nell'ospedale di Cosenza. L'interruzione di gravidanza era stata praticata su una donna all'ospedale di Rossano. II cappellano don Antonio Martello era entrato nella stanza dove c'era il feto e si era accorto che dava segnali di vita e aveva fatto scattare l'allarme.
L'interruzione di gravidanza era stata decisa a causa di una malformazione del nascituro, ma nonostante l'aborto fosse tecnicamente riuscito, il feto è sopravvissuto. I medici sono intervenuti ed hanno disposto l'immediato trasferimento nell'ospedale di Cosenza dove è stato fatto tutto il possibile, ma le cure si sono dimostrate comunque inutili.

Gli agenti del commissariato di Rossano hanno già acquisito la cartella clinica e verranno sentiti i medici che hanno effettuato l'intervento. In particolare gli inquirenti stanno cercando di accertare se ci sono state negligenze, da parte del personale medico, che avrebbe dovuto accertarsi del decesso subito dopo l'interruzione di gravidanza.

Il cappellano. «Non posso dire nulla perchè la Curia emetterà un comunicato stampa sulla vicenda». Lo ha detto don Antonio Martello. «Le ricostruzioni fatte? Non ho ancora visto nulla - ha aggiunto il religioso - nel comunicato della Curia verrà detto tutto ciò che c'è da dire. Non posso aggiungere altro».

E noi siamo uomini? Sinceramente a volte mi vergogno di appartenere a questa specie!






Luigi V.

martedì 27 aprile 2010

Ma in che cazzo di Stato Viaviamo?

Cara redazione,
ho letto su il Messaggero questa notizia e sono rimasta senza parole, rabbrividita, sconcertata ed anche impaurita. Chiedo scusa per la volgarità nel titolo ma sono convinta che leggendo quanto segue capirete anche voi che ci sta tutta la volgarità e che anzi la vera volgarità sta diventando lo Stato Italiano!!!



Vittime, Alessio Peci
e Silvia Marx con
il figlioletto



Tratto da "IL Messaggero"

NULLA E' CAMBIATO! Domiciliari all'ubriaco che sull'A4 ha distrutto una famiglia di tre persone

Tasso alcolemico tre volte superiore al limite. All'uomo, un 30enne milanese, era già stata sospesa la patente due volte

Il gip di Brescia Lorenzo Benini ha concesso gli arresti domiciliari ad Alessandro Bonelli, il trentenne di Melzo (Milano), che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha provocato l'incidente sulla A4 tra i caselli di Sirmione e Desenzano nel quale sono morti sul colpo Alessio Peci, 34 anni, e la moglie Silvia Marx, 32 e successivamente, nell'ospedale Civile di Brescia, Nikolas, il figlioletto di un anno e otto mesi.
L'automobilista aveva già avuto due sospensioni della patente. L'arrestato al giudice ha detto di essersi addormentato mentre stava guidando: «È stato un colpo di sonno, non mi sento un assassino». Dagli accertamenti della polizia stradale di Verona Sud è emerso che aveva un tasso alcolemico di 1,47, tre volte superiore a quanto previsto dalla legge.

La famiglia distrutta stava raggiungendo Borno (Brescia), il paese della Valle Camonica di Alessio Peci. Aveva conosciuto la moglie Silvia a Padova, durante gli studi e nella città veneta i due coniugi vivevano. La disgrazia è avvenuta pochi chilometri prima del casello di Brescia ovest, dove la famiglia sarebbe uscita per raggiungere poi la valle e trascorrere il fine settimana.

Ora mi chiedo e vi chiedo: ad uno che ubriacandosi ha distrutto questa giovane famiglia, si danno i domiciliari? Cari lettori sarò anche dura e molto probabilmente non condividerete ma io grido: PENA DI MORTE!

Cristina F.

martedì 20 aprile 2010

Emergenza sicurezza a Monte S.Biagio: Lettera al Prefetto


Ill.mo Direttore.....
questa è la lettera inviata al prefetto e presidente della provincia di Latina per sollecitarli a risolvere il grave problema dei furti a Vallemarina ,frazione di Monte S.Biagio, al quale non si riesce a dare una vera soluzione.


Ill.mo Dott. Antonio D'Acunto,

vorrei innanzitutto esprimerle i miei più sinceri auguri per il suo insediamento come prefetto di Latina,una provincia che ultimamente è soffocata da illegalità e problemi economici non indifferenti.

chi le scrive è una donna di trentadue anni infermiera ( a Roma,quindi pendolare) da poco trasferitasi ad abitare a Vallemarina frazione di Monte San Biagio (LT). Vivo con mia madre (vedova) e mia nonna ultra ottantenne e con immensi sacrifici sto cercando di ristrutturarmi l'appartamento lasciato in eredità da mio nonno. Il tutto possibile con un mutuo di novecento euro al mese.
Ultimamente nel giro di poche settimane,con intervalli quotidiani ,la mia frazione è oggetto di furti in abitazioni tra cui quello del 6 marzo ha visto interessata anche la mia casa,altre ville dei miei vicini e cavi elettrici della ferrovia.
Quanta paura e rabbia perchè i ladri sono entrati di notte,mentre dormivamo, per svolgere la loro attività. In altre ville hanno perfino addormentato le famiglie,derubando di tutto e al termine,giustamente stanchi, cenando in cucina.....
Ho deciso di scriverla in seguito alla deludente denuncia fatta ai carabinieri di Monte S. Biagio. Gli stessi, quattro unità e senza caserma perché pericolante,mi hanno spiegato demoralizzandomi ancora di più che non riescono a risolvere questo problema in maniera definitiva,per mancanza di personale....Consapevoli che i furti vengono messi a segno da una banda ben organizzata e molto esperta per il loro modo di operare con facilità di fronte a qualsiasi antifurto,infissi,portoni blindati e casseforti. Consapevoli di lavorare in una frazione, in via di sviluppo, sprovvista di seri controlli di vigilanza.
Mi chiedo come sia possibile che un paese, con 6.500 abitanti, ed un vasto territorio disponga unicamente di quattro carabinieri,sprovvisti di caserma e costretti a girare in stazione mobile?? Per non parlare dei vigili urbani,cinque unità, e di una amministrazione indifferente a tale problema.
Si metta nei miei panni e di tutti i miei concittadini, ( oramai sfiduciati dalle istituzioni tanto da non denunciare più i furti), che non possiamo vivere tranquilli e riposarci dopo una dura giornata di lavoro. Il nostro dovere di lavorare e contribuire economicamente allo sviluppo della società lo svolgiamo onestamente,ma abbiamo anche il diritto (in cambio) di vivere in sicurezza con i nostri familiari.
Ho paura che la situazione possa degenerare,visto che molti residenti professano l'hobby della caccia, e sono stanchi di non vedere nessuna risposta da parte delle Istituzioni......

La prego di aiutarmi\ci a vivere la mia\nostra quotidianità in serenità con i miei\nostri familiari.

Distinti saluti.

Formia, Multisala del Mare: il 3D solo una bufala?


Gentile Redazione vi scrivo per esprimere questo mio giudizio e la delusione verso la mancata (a mio parere)prestazione di un servizio che si fanno pagare a peso d'oro. Grazie per la pubblicazione

Sono rimasto molto deluso e scettico per la visione di un film in 3D presso la Multisala del Mare di Formia....
Dopo aver pagato un biglietto di 10 euro comprensivi di occhiali 3d,da restituire al termine della proiezione, mi sono recato nella appropriata sala n°2 per vedermi (pensavo) il film "Scontro tra Titani".
Da premettere di aver assistito già altre volte ad una visione di film in 3D in altri cinema, rimanendo ogni volta stupefatto per gli effetti visivi che provoca.
Non è stato così alla Multisala del Mare di Formia. Infatti l'effetto 3d mancava completamente ai miei occhi pensando che fossero i miei occhiali,ma constatando invece che anche gli altri utenti avevano la stessa sensazione.....
Nel finale mi sono visto un film in normale visione pagandolo per un 3D,con la sorpresa all'uscita dalla sala nel riconsegnare gli occhiali alla biglietteria....
La cosa certa è che non ho visto un film in 3D, ed invito chiunque a verificare questa anomalia sperando che sia unica,altrimenti qualcuno dovrà provvedere a verificare il tutto con il direttore della Multisala.
Buona visione a tutti..............

M.P.

venerdì 16 aprile 2010

Chi ha ammazzato la destra a Formia? Gli Incapaci!


Cara Redazione, dopo la caduta di Zaccheo a Latina non mi sono potuto frenare dallo scrivere queste mie osservazioni sulle macerie di AN anche a Formia. Uno sfogo legittimo per chi come me ed altre migliaia di persone hanno creduto in qualche cosa. Grazie per la pubblicazione.


Che brutta fine ha fatto la destra a Formia. Quando dico questo non mi riferisco ai partiti moderni come il PDL e gli ex AN o la Destra di Storace.

Il mio pensiero è rivolto al passato. Premetto che non faccio politica attiva, ma affermo che sono di destra, ho 54 anni e ho sempre votato a destra. L’ho fatto perché come molti italiani ero stregato da quel grande uomo di Giorgio Almirante e dalla sua famosa oratoria. A Formia ho sempre seguito la politica locale del MSI dall’esterno, ma sempre con molto interesse ed attaccamento.

Bè si insomma, non mi sono mai fatto la tessera, nella sezione di via lavanga sarò entrato un paio di volte in occasione di qualche vittoria elettorale per i festeggiamenti di rito, ma poco importa, quello che reputo fondamentale era il mio voto che consentiva a far crescere il partito in cui credevo.

Quindi posso dire con sicurezza ed analizzare quanto successo a questo partito negli ultimi dieci anni a Formia.

L’MSI è AN i primi anni, erano l’unica struttura di partito esistente a Formia nell’area di quella che oggi chiameremo di centro destra (esistevano poi la DC e PCI), tanto che negli anni 90 quella decina di persone che aderirono a FI (tra cui l’On. Conte) usavano riunirsi proprio nella sede dell’MSI!

Poi è arrivata la fase delle prime delle donne che ha sfasciato non solo un partito ma un intera comunità, specie quella giovanile del Fronte della Gioventù.

L’ultimo atto questi signori che osavano farsi chiamare dirigenti del partito, lo hanno compiuto con la chiusura della storica sede.

Morale della favola: l’unico partito a Formia con una struttura è stato il primo a distruggersi.

Questo grazie a due personaggi ben noti, ma di cui non faccio i nomi perché sono un signore. Ma d’altronde tutti coloro che sanno una minima parte della storia di quel partito sanno benissimo che mi riferisco a:

Uno che ha toccato il cielo con un dito, prendendosi qualche anno fa un Assessorato Provinciale con 4 voti ma grazie all’intercessione di Storace e poi ha sputato nel piatto dove ha mangiato ed è stato capace di trombasi da solo.

L’altro che attualmente si è messo le stellette da amministratore ma che politicamente: non ha un voto, non ha un gruppo, ha solo Zaccheo che lo tiene a galla, ed anzi, vista la fine di Zaccheo ora credo proprio che a Formia si liberi un posto da Assessore visto che il Sindaco lo manteneva solo proprio per stare in pace con il collega di Latina.

Tutto ciò è testimoniato dalle ultime elezioni regionali. Analizziamo il voto: la componente AN nel PDL di Formia, rappresentata storicamente dal secondo personaggio che ho citato sopra, portava i candidati regionali della corrente AN ovvero Galetto e DI Giori. Bene, sapete tutti e due insieme quanti voti hanno preso? 264!!!! AVETE CAPITO BENE, AN A FORMIA NEL PDL VALE 264 VOTI!!!!!

Ricordo a tutti che AN nella metà degli anni 90 era il primo partito di Formia con 5000 voti!!!

Che vergogna! Ed il bello è che sicuramente qualcuno avrà pure detto a Galetto che ha portato risultato! Come vorrei parlarci io con Galetto…

Eppure la componente AN nel PDL di Formia quando c’è stato da spartirsi gli assessorati al Comune di Formia era formata da: Eleonora Zangrillo, Totò Calvano, Pietro De meo e Giovanni Valerio…. Messi insieme sono quasi 2000 voti…. E DOVE STANNO? DOVE STA QUESTA COMPONENTE DI AN NEL PDL CHE SI E’ PAPPATA GLI ASSESSORATI???

Questo vorrei chiedere all’esimio assessore di Zaccheo a Formia, reduce da 40 anni di politica, 40 anni per preparare questo fallimento politico?

Bè veramente geniale!

S.C.

martedì 6 aprile 2010

Tutti Pazzi per la Sanità!


Caro Direttore, voglio portare in evidenza questo fatto portato sui giornali dal segretario del PD di Formia, Francesco Carta, che ha esordito così:

"In questi giorni è comparso, davanti agli ospedali di Formia e Gaeta, un camion con un grande pannello sul quale era scritto: "Anche in questo ospedale il futuro è adesso. Terremo fuori la politica dalla sanità. Sosterremo la meritocrazia nelle scelte. Taglieremo la burocrazia e non i servizi. Per una sanità al servizio dei malati e non dei medici." Firmato: Aldo Forte!"

Ora voglio fare questa riflessione e voglio sapere dai lettori cosa ne pensano. La ringrazio per aver pubblicato e per aver dato voce a noi liberi cittadini.

Cari lettori di LP,

avete capito? I soggetti in questione che parlano di sanità sono Aldo Forte che rappresenta la DC e Carta che rappresenta il PD.

Ora analizziamoli tutti e 2:

Francesco Carta fido di Sandro Bartolomeo figlio a sua volta del Direttore di quel Dono Svizzero che anni e anni fa gestiva.

Aldo Forte, figlio di Michele Forte che dice: "Terremo fuori la politica dalla sanità" bè, fino a prova contraria anche le pietre sanno che proprio la politica fatta dal padre ha messo gente nella sanità.

La mia riflessione è: ma ci stanno prendendo per il c....!?!?!?