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giovedì 12 maggio 2011

Formia, anche le cozze inquinate

Alla vigilia della stagione estiva non può passare inosservata la notizia dell’inquinamento delle cozze nell’area del Golfo. L’assessore all’ambiente Aldo Zangrillo non nasconde la sua preoccupazione dopo i controlli ed i rilievi effettuati dai tecnici del dipartimento di prevenzione del servizio veterinario dell’ASL.
 Rilievi che hanno appurato il rischio di contaminazione e fatto scattare l’allarme e le segnalazioni nei confronti dei proprietari dei filari di mitilicoltura. “ E’ un momento non positivo per Gaeta – commenta l’assessore - dopo il flop della bandiera blu arriva la tegola delle cozze, una notizia accolta con timore soprattutto da parte degli operatori balneari di Vindicio che in passato hanno già dovuto affrontare il problema dell’inquinamento marino dovuto agli allevamenti dei pesci.

Oggi il fenomeno si ripete con le cozze creando apprensione e preoccupazione per l’imprenditoria turistica del litorale di ponente. Sono dell’avviso – continua Zangrillo – che le acque marine vadano tutelate perché rappresentano una ricchezza per l’economia di tutto il Golfo. Pur rispettando il lavoro di tante persone che operano nel settore della mitilicoltura ed itticoltura questa aerea di mare va preservata da ogni inquinamento e riconsegnata alle naturali attività turistiche e sportive. Sul problema dell’inquinamento delle cozze qualche anno fa era intervenuto lo stesso sindaco sen. Forte che aveva dato incarico in Provincia al prof. Ardizzone di redigere uno studio sulle condizioni dell’eco-sistema marino delle nostre acque e del litorale. In quella relazione si evidenziava il fenomeno inquinante derivante dagli allevamenti di cozze. Un inquinamento che non si riferisce solo al degrado ambientale delle acque ma rappresenta anche un serio problema igienico-sanitario per gli stessi consumatori. La presenza di valori di Escherichia Coli superiori al consentito sui campioni di mitili prelevati confermano i nostri timori anche se bisogna riconoscere l’efficienza e l’efficacia dei controlli da parte del personale di prevenzione preposto a vigilare su queste attività. Mi auguro – conclude l’assessore all’ambiente – che si trovi un rimedio per regolamentare e disciplinare le attività imprenditoriali a mare in maniera da non compromettere ulteriormente le condizioni di salute delle acque e le aspettative di tanti operatori balneari impegnati a garantire ai turisti una stagione all’insegna della qualità e della sicurezza del nostro mare”.





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