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martedì 1 marzo 2011

Formia: Avere la centrale nucleare al Garigliano e’ o non e' pericoloso?

Centrale Nucleare
del Garigliano
Le perplessita’ aumentano. Qualche giorno fa ho letto su Telefree la news dal titolo «Aldo Forte: Centrali nucleari, viverci vicino non è pericoloso» La news diceva che «Vivere nei pressi delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano non aumenta il rischio di ammalarsi o di morire di una forma tumorale causata dalle radiazioni».


In quella news, riferendosi ai risultati di uno studio del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale l’Onorevole Aldo Forte concludeva che essi «… ci forniscono una valida argomentazione sulla materia. Infatti, se da un lato non è stata rilevata alcuna correlazione tra distanza dagli impianti e tumori, dall'altro l'equipe scientifica ha riscontrato nei territori pontini presi in esame una incidenza più alta rispetto alla media regionale di malattie e di altre forme tumorali non legate, però, alle radiazioni».

Poi leggo ancora sul giornale (Latina Oggi 27.2.11) che «Il tasso di mortalità nel territorio che circonda la centrale nucleare del Garigliano e’ piu’ alto rispetto alla media regionale. Ma la relazione con la vicinanza con il sito non e’ scientificamente provata». Per ora ci e’ dato di sapere soltanto che la mortalita’ in tutta la zona e’ piu’ alta rispetto al resto della regione, ma tra quei 13.988 abitanti che vivono entro i 7 km dalla centrale pare non ci sia un aumento di mortalita’ o di tumori radiosensibili rispetto al resto della popolazione della zona. A mio parere uno dei fatti piu’ inquietanti emersi dallo studio, cosi' come riportato su Latina Oggi, e’ che per le donne c’e’ stato un aumento dell’incidenza del tumore tiroideo nell’intera area, ma questo aumento, di nuovo, ci viene detto che non e’ in relazione con la distanza dalla centrale nucleare. Questo e’ un punto contraddittorio. Da un lato si dice che l’aumento di incidenza e’ per tumori che non sono legati alle radiazioni, ma dall'altro si dice anche che vi e’ nelle donne un aumento di incidenza del tumore della tiroide, tumore che notoriamente piu’ di qualunque altro e’ associato alle radiazioni, come confermato da studi epidemiologici sull’incidente nucleare di Cernobyl del 26 aprile 1986 (*) 1,2,3.

(*) 1. Oncogene. 2008 Dec;27 Suppl 2:S9-18. Radiation carcinogenesis: lessons from Chernobyl. Williams D.
(*) 2. Lancet. 2001 Dec 8;358(9297):1965-6. 15 years after Chernobyl: new evidence of thyroid cancer. Shibata Y, Yamashita S, Masyakin VB, Panasyuk GD, Nagataki S.
(*) 3. J Surg Oncol. 2006 Dec 15;94(8):670-7. Chernobyl and thyroid cancer. Williams ED.

I recenti comunicati stampa, e le argomentazioni dell’Onorevole Aldo Forte, non rassicurano affatto, confondono e stimolano solo una serie di domande sullo studio appena completato:

1) Di quanto e' risultata piu' elevata l'incidenza di malattie nel nostro territorio, incluso tumori, e il tasso di mortalita’, rispetto alla media regionale?
2) Di quanto e’ risultata piu’ elevata l’incidenza di tumore della tiroide nelle donne della nostra zona rispetto alle donne del resto della regione?
3) Di quali altri tumori e' risultata aumentata l'incidenza nella nostra zona, e di quanto e’ aumentata?
4) Sulla base di quale criterio e’ stato scelto per lo studio un raggio di soli 7 km dalla centrale?

In merito a quest’ultimo punto, e' stato precedentemente riportato su


quanto segue: «Tra il 1980 e il 1982, l'Enea condusse quattro campagne radioecologiche nel golfo di Gaeta, precisamente tra Ischia e il Circeo, e rilevò la contaminazione di oltre 1.700 kmq di mare da cobalto 60, di esclusiva produzione della centrale, da cesio 137, i cui valori, rispetto agli anni '70, erano raddoppiati».
Alla luce di una tale estesa contaminazione mi chiedo se sia appropriato limitare l’indagine sulla distanza a soli 7 km dalla centrale e trarre le gia’ citate conclusioni.
Mi pare che un tale studio non escluda la possibilita’ che vivere ad una distanza anche superiore a 7 km dalla centrale comporti dei rischi (1.700 kmq solo di mare contaminato da cobalto e cesio radioattivo si estendono ben oltre un raggio di 7 km).
4) L'Onorevole Aldo Forte qualche giorno fa pare abbia concluso che vivere vicino alle centrali nucleari pontine non e' pericoloso, ma un articolo successivo (Latina Oggi 27.2.11) stranamente riporta queste sue affermazioni:

a) «Questo territorio è sotto pressione e non potrebbe ospitare altri siti nucleari».
b) «Questo studio … potrà essere messo a disposizione delle amministrazioni locali per far capire che il territorio ha già dato in tema di nucleare».

Ma allora e’ o non e’ pericoloso vivere vicino alla centrale?

Lo studio citato desta o non desta preoccupazioni?

Quando conosceremo i dati dello studio piuttosto che le ambivalenti argomentazioni di un politico?

Anche l’Assessore Stefanelli, sempre nello stesso articolo (Latina Oggi 27.2.11), dice che «si presenterà questo documento per far capire che questo territorio non sopporterebbe nuove pressioni ambientali». «Mi auguro … che ci sia unanimità».

A me pare di capire che l’unanimita’ contro la centrale nucleare al Garigliano tra i politici della nostra zona c’e’ sempre stata, forse con due sole eccezioni, se e’ vero quanto riportato su Telefree nella seguente news:


Comunque sarebbe interessante conoscere lo studio nei dettagli. Se qualcuno ne procura una copia e la posta, magari troviamo un utente che s'intende di epidemiologia e biostatistica e gli chiediamo di intervenire nell’eventuale discussione.


Pietro Spina

(fonte: telefree.it)

1 commento:

  1. come fa un impianto fermo dal 78 a provocare un aumento di tumori alla tiroide? com'è noto la causa di tali tumori dovrebbe essere lo Iodio131. la vita media di questo radionuclide è 8 giorni. praticamente dopo un mese da un eventuale$ rilascio non lo si trova più perchè decade (smette di essere radioattivo), dopo 33 anni che cosa si pensa di trovare?

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