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lunedì 23 agosto 2010

Formia, ancora polemica sul Remigio Paone: La Destra replica a Carta

Carta continua a difendere ciò che difendibile non è, ovvero, una obbrobriosa struttura definita teatro che di fatto ridicolizza la nostra Città. Immaginatevi un turista, abituato al San Carlo, al Sistina o senza esagerare all’Auditorium di Sezze, che una sera si trovi a varcare l’entrata del Teatro Remigio Paone - ormai in Piancastelli - e si trovi davanti la sala del cinematografo Samperi. Secondo voi cosa dovrebbe fare? Secondo noi dovrebbe andare dal responsabile di “Piancastelli” e dopo essersi fatto rimborsare il biglietto, fargli anche una bella pernacchia.

La ricostruzione storiografica intentata da Carta sulle varie fasi che hanno portato alla realizzazione del Teatro “Remigio Paone” non fa chiarezza sul punto cruciale che la Destra Formiana ha sollevato: non esiste pendenza variabile per i posti a sedere. Un rilievo tecnico non da poco conto per il pubblico, impossibilitato a fruire di un idoneo campo visivo del palcoscenico. Questo dato ci consente di affermare che l’opera non è stata realizzata secondo i canoni ed i criteri di un Teatro. A limite la struttura poteva andare bene per una sala cinematografica ma non certamente per rappresentazioni teatrali. Anche sull’iter dell’incarico di progettazione e direzione lavori, affidato al coniuge del commissario del Parco, avevamo chiesto lumi ma evidentemente per Carta la trasparenza ha varie tonalità. Di fronte a criticità di tale entità che inevitabilmente determineranno interventi di rifacimento della platea il responsabile del circolo “ Piancastelli” preferisce glissare e parlarci della preistoria e della memoria di Formia. Eppure su certi passaggi l’amministrazione cittadina aveva chiarito che Il Comune di Formia non poteva accollarsi i costi nelle gestione del teatro per il semplice motivo che l’Ente Comune a causa dei vincoli del patto di stabilità non poteva erogare risorse sulla struttura. Quanto poi al colpo di mano di Marrazzo ci riferiamo alla nomina del commissario del Parco Riviera d’Ulisse che ha tenuto di fatto azzerato il consiglio direttivo del Parco stesso, in dispregio alle più elementari regole di democrazia. Questi sono i fatti ed i retroscena su una vicenda che non necessita di ulteriori commenti.



Destra Formiana
Stefano Zangrillo

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