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giovedì 1 luglio 2010

Formia, Multipiano e assunzioni: Destra Formiana risponde a PD e Rifondazione


Le capriole dialettiche sulla Formia Servizi di Francesco Carta non contribuiscono a fare chiarezza, per la cronaca servono poco e niente. L’ex consigliere comunale dimostra nelle sue analisi di non aver ben compreso i guasti procurati da una gestione societaria in deficit e da un buco bimilionario del Multipiano. Fatti e atti disastrosi sui quali la sua maggioranza politica avrebbe dovuto vigilare anziché avallare. Tutto ciò non è avvenuto ed il cerino alla fine si è ritrovato nelle mani dell’attuale maggioranza, costretta a trovare la pezza giusta per riparare l’ennesima falla di una eredità amministrativa fallimentare.


L’aspetto più contraddittorio del suo ragionamento riguarda la situazione dell’economia mondiale e nazionale. In tempi di vacche magre per i consumi e le famiglie appare demagogico ed utopistico insistere sulla vendita “in concessione” di tutti i box. Si è chiesto “Piancastelli” chi tira fuori circa 40 mila euro per una concessione di un posto auto senza diventarne effettivo proprietario e quindi di far fruttare in futuro l’investimento ?
L’ondivago comportamento del Comune non è altro che la presa d’atto di una situazione di mercato non rispondente a logiche di investimento in periodi di crisi e congiuntura. I 3 milioni di euro di cui parla l’esponente del Pd rimangono una chimera, i suoi calcoli non reggono. Semmai il vero affare del Multipiano è rappresentato dagli introiti della gestione a raso, ma Vernetti prima di lasciare voleva vendere al Comune solo i box per ripianare. In verità l’offerta sui box l’aveva fatta anche alla Ditta Di Cesare per ammortizzare il debito ricevendo in cambio un colorito e netto rifiuto, dimostrazione tangibile dell’invendibilità dei box.
Le responsabilità gestionali e penali della vicenda saranno valutati e perseguiti nelle sedi di giustizia. I veri responsabili del massacro Multipiano appartengono per collocazione e vicinanza all’area politica di Francesco Carta.
Carta insiste con i tarocchi, non ha capito che due inchieste giudiziarie faranno luce e giustizia su tutto ed alla fine qualcuno dovrà rimettere i soldi che mancano all’appello. Per la cronaca nel Cda di parte pubblica nominato dalla sinistra faceva parte anche il cognato del Carta di “Piancastelli”. Una nomina sfuggita al controllo di Rifondazione Comunista che oggi alza il polverone sulle assunzioni di alcuni precari stagionali all’Ama mentre ieri avallava con il silenzio nomine politiche dentro le società partecipate.

Segreteria
Destra Formiana

1 commento:

  1. Un Fantasia il suo perchè ce l'ha...ma francesco carta....ma di chi stiamo parlando...

    Marco

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