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lunedì 12 luglio 2010

Formia, arrestato poliziotto "Talpa" della camorra: passava informazioni riservate ai Casalesi

FORMIA Passava informazioni alla camorra, in particolare al clan guidato da Nicola Schiavone. Con quest'accusa è stato arrestato ieri un poliziotto in servizio al commissariato di Formia. L'uomo è un sovrintendente, originario della provincia di Caserta, che nel corso degli anni ha passato informazioni riservate agli uomini del clan Schiavone prendole direttamente dalla banca dati del ministero. Da ieri si trova ai domiciliari l'ordine di custodia cautelare è stato emesso dalla Squadra Mobile di Latina diretta dal vicequestore Cristiano Tatarelli, che ha prestato servizio proprio a Formia, prima di approdare nella Questura del capoluogo. L'uomo è anche coinvolto negli accertamenti sul triplice omicidio avvenuto a Villa di Briano.



Lo hanno «incastrato» le telefonate con la sorella e, soprattutto, le rivelazioni di Raffaele Piccolo, ex fedelissimo di «Sandokan» Schiavone ed oggi collaboratore di giustizia. Lui, Aniello Landino, 51enne sovrintendente di Polizia, in servizio al Commissariato di Formia, è stato arrestato ieri mattina dagli agenti del nucleo criminalità organizzata della Squadra Mobile di Caserta. Per l'accusa, formalizzata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Landino era una «talpa» della camorra. Secondo quanto emerso nel corso dell'indagine, avviata dai Carabinieri e poi passata nelle mani della Polizia, si introdusse più volte nella banca dati delle forze dell'ordine per raccogliere informazioni «sensibili» da passare al cognato, Giovan Battista Papa, marito (separato in casa) della sorella Rita Landino ed attore dell'industria delle estorsioni in salsa casalese. Papa oggi non c'è più. Il suo cadavere è stato rinvenuto crivellato di colpi insieme a quello di Modestino Minutolo e Francesco Buonanno. Secondo gli inquirenti, fu una punizione della camorra per essersi messi a chiedere il pizzo ad un caseificio, di fatto, riferibile a Paolo e Luigi Schiavone, figli del boss Francesco Schiavone, soprannominato «Cicciariello». Per quel delitto, l'ordine sarebbe venuto dal figlio di «Sandokan», Nicola Schiavone. Precedentemente, convinto di essere ricercato dopo un tentativo di estorsione andato a vuoto, Modestino Minutolo si era dato alla macchia rifugiandosi presso la casa di Rita Landino, sorella del poliziotto. Il sovrintendente in servizio al Commissariato di Formia consultò più volte la banca dati delle forze di polizia per accertare se c'era un provvedimento a carico del cognato e ne parlò più volte al telefono con la sorella. Non solo. Il pentito Raffaele Piccolo, nel corso delle dichiarazioni rese nell'inchiesta per il triplice omicidio, parlò di cene avvenute a Formia alla presenza del poliziotto, ignorando di riferire che, all'epoca, era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Trentola Ducenta. Ad ogni modo, il collaboratore di giustizia fu in grado di fornire particolari sul teatro dei summit conviviali, un ristorante vicino al porto di Formia. Lì, lui e Landino, avrebbero partecipato a cene con personaggi dell'entourage casalese.

Simone Pangia

5 commenti:

  1. per l'ennesima volta formia in cronaca di camorra per persone che di formia non sono....mah...poi se dici mezza parola sei razzista...non diciamo niente va...

    Francesco 82

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  2. se si mette una corda al collo fa più bella figura. Una Guardia Giurata.

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  3. Conosco bena la famiglia sono proprio fatti di questa pasta. Come fa lo stato o chi per esso lo rappresenta, arruolare un poliziotto corrotto quando nella famiglia ci sono condanne penale a volontà. Ma !!!!!!!!!
    E non vi dico la sorella che e stata sempre amante dei camorristi.

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  4. Che vergogna!!La bibbia dice" chi è senza peccato scagli la prima pietra"esiste una giustizia Divina che nn è certo questa..se quest'uomo ha sbagliato pagherà ma nn sarete sicuramente voi a deciderlo..costui che dice di conoscere la famiglia..e solo un codardo invidioso e ipocrita,io so!!Ho avuto modo di conoscere quest'uomo che dopo aver perso la moglie a solo 39 anni si è dovuto rimboccare le maniche e fare da padre e madre a due ragazzini..e tutte le persono che si dichiaravano amici..di fronte alle diffficoltà lo hanno lasciato solo..So che persona è e quanto impegno e parsimonia ha messo nel suo lavoro.. Sono pronto a difenderlo a spada tratta e a dichiarare la sua innocenza.E provo solo stima e solidarietà per questa famiglia che è stata onesta e disponibile verso il prossimo.Mi auguro chel'anonimo che dice che farebbe meglio a prendere una corda e impiccarsi..lo faccia lui..poichè nn ha nemmeno gli attributi per firmarsi..E al tipo che parla di razzismo..vorrei dire che io sono nato cresciuto e vivo al nord..anche se le mie origini sono meridionali..sono stato in campania..e posso dire ad alta voce che non c'è solo cattiveria..ma c'è tanto altruismo e voglia di condividere.Per non parlare delle bellezze archeologiche e dei cibi prelibati..e mi fermo qua.La cattiveria è in queste persone che nn aspettano altro di vedere il morto..ma non in casa loro.

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  5. Probabilmente costui era un personaggio scomodo..e come spesso accade..si trova il pretesto..per eliminarlo..questa è la società in cui viviamo..pronti ad infangare il prossimo..per il solo gusto di parlare..

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