Nei giorni scorsi la società AMA Servizi srl ha assunto una ventina di disoccupati per sopperire ai picchi di lavoro per la stagione estiva. Apprezziamo che in un tessuto sociale così depresso come il nostro, circa 20 famiglie riescano a collocarsi in aziende locali, nella speranza che possano costruirsi un progetto di vita stabile e duraturo e che gli attuali contratti atipici a tempo determinato possano trasformarsi in contratti a tempo indeterminato.
Non può sfuggire, però, il criterio con il quale sono stati scelti questi lavoratori. Mai come in questo in caso, la assenza di adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti di selezione del personale, hanno permesso alla politica locale di gestire arbitrariamente tutte le assunzioni, a prescindere da requisiti attitudinali, da esigenze familiari e da qualsiasi imparzialità che dovrebbero contraddistinguere queste selezioni del personale.
L'art. 18 del decreto legislativo n. 112 del 2008 prevede che le società che gestiscono servizi locali adottano "(...) con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale ... nel rispetto dei principi (...)" che caratterizzano le assunzioni nel Pubblico Impiego.
Le procedure di reclutamento dovrebbero essere le seguenti:
* adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l'imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento, ricorrendo ove è opportuno all'ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione;
* adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire;
* rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e lavoratori;
* decentramento delle procedure di reclutamento;
* composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali;
La stessa Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarci in merito a queste questioni, sancisce che "(...) legittima la disposizione che obbliga le predette società al rispetto delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale dipendente. Non si tratta infatti di competenza statale in materia di "ordinamento civile", bensì di corretta applicazione del principio di cui all'art. 97 della Costituzione, atteso che le società a capitale interamente pubblico, ancorché formalmente private, sono assimilate ad enti pubblici (...). (sentenza n.29 del 2006)
A Formia, evidentemente, si opera a prescindere dalla legge. Le raccomandazioni, i favoritismi e le clientele, sono gli unici criteri di oggettività che i nostri amministratori pubblici riconoscono.
Quando l'imparzialità della pubblica amministrazione abdica alla discrezionalità delle scelte politiche, ecco che noi cittadini diventiamo schiavi del principe di turno, che decide delle nostre vite.
Gennaro Varriale,
responsabile politiche sociali e del lavoro
Circolo "Enzo Simeone"
Partito della Rifondazione Comunista Formia
Non può sfuggire, però, il criterio con il quale sono stati scelti questi lavoratori. Mai come in questo in caso, la assenza di adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti di selezione del personale, hanno permesso alla politica locale di gestire arbitrariamente tutte le assunzioni, a prescindere da requisiti attitudinali, da esigenze familiari e da qualsiasi imparzialità che dovrebbero contraddistinguere queste selezioni del personale.
L'art. 18 del decreto legislativo n. 112 del 2008 prevede che le società che gestiscono servizi locali adottano "(...) con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale ... nel rispetto dei principi (...)" che caratterizzano le assunzioni nel Pubblico Impiego.
Le procedure di reclutamento dovrebbero essere le seguenti:
* adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l'imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento, ricorrendo ove è opportuno all'ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione;
* adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire;
* rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e lavoratori;
* decentramento delle procedure di reclutamento;
* composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali;
La stessa Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarci in merito a queste questioni, sancisce che "(...) legittima la disposizione che obbliga le predette società al rispetto delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale dipendente. Non si tratta infatti di competenza statale in materia di "ordinamento civile", bensì di corretta applicazione del principio di cui all'art. 97 della Costituzione, atteso che le società a capitale interamente pubblico, ancorché formalmente private, sono assimilate ad enti pubblici (...). (sentenza n.29 del 2006)
A Formia, evidentemente, si opera a prescindere dalla legge. Le raccomandazioni, i favoritismi e le clientele, sono gli unici criteri di oggettività che i nostri amministratori pubblici riconoscono.
Quando l'imparzialità della pubblica amministrazione abdica alla discrezionalità delle scelte politiche, ecco che noi cittadini diventiamo schiavi del principe di turno, che decide delle nostre vite.
Gennaro Varriale,
responsabile politiche sociali e del lavoro
Circolo "Enzo Simeone"
Partito della Rifondazione Comunista Formia
che vergogna,,, dopo le elezioni sistemano i loro elettori...
RispondiEliminase ne assuma responsabilità chi li ha votati
RispondiEliminaMaurizio Tallerini
E noi a farci il culo a lavorare fuoriiii....No comment!!!!
RispondiEliminaMaria
d'altronde bartolomeo ne sistemò 32 in formia servizi...il piu pulito c'ha la rogna...vero signor tallerini?
RispondiEliminabartolomeo sistemava i suoi, forte sistema i suoi. i figli di nesunno la pjano in .....
RispondiEliminaavanti così formia!!!
manuel r.
UN MOTIVO IN PIU' PER NON ANDARE A VOTARE.
RispondiEliminaALLE PROSSIME AMM.COMUNALE ASTENERSI DAL VOTO.
ELIO 65