L'ex Sindaco Bartolomeo spiega la verità sull'iter del teatro Remigio Paone. Comunicato ineccepibile del consigliere PD, in risposta all'Assessore La Mura, dove si spiegano minuziosamente tutti i passaggi fatti per la realizzazione dell'opera. Una risposta esaudiente a confronto del comunicato, a nostro parere un pò confuso dell'attuale Assessore alla cultura che saprà sicuramente ribattere a tono.
Mi sembra doveroso intervenire sulla questione del teatro Remigio Paone, nata da una denuncia della Commissaria del Parco Riviera di Ulisse, prof. Erminia Cicione, e dalla disinformata risposta dell'Assessore alla cultura dott. Amato La Mura.
In primo luogo per ristabilire una verità: il merito più grande per la ristrutturazione in teatro dell'ex- cinema Miramare appartiene al Presidente della Ipab Umberto I cav. ITALO CENATIEMPO.
Posso testimoniare l'impegno e la volontà del compianto Italo di assumersi una responsabilità molto grande quale la stipula di un mutuo molto oneroso senza il quale oggi non avremmo il teatro.
Credo che per tale benemerenza Italo Cenatiempo meriti una iscrizione commemorativa all'interno del teatro.
Tale decisione l'IPAB Umberto I, legittima proprietaria della struttura, l'assunse negli anni '90.
Il 30 giugno del 2000, con nota prot. N.19900 del dipartimento opere pubbliche, il Comune di Formia chiese all'Assessorato alla cultura della Regione Lazio l'erogazione di un finanziamento ai sensi delle leggi n. 51/82 e 21/84. In data 11 luglio 2000 la Giunta Comunale di Formia approva il progetto di ristrutturazione e ampliamento del Cinema Miramare per la realizzazione di una sala teatrale polivalente.
Nel 2004 la variante urbanistica riguardante la torre scenica viene approvata e i lavori possono finalmente essere avviati.
Il finanziamento iniziale fu di circa 1,8 miliardi di lire, il costo finale di circa 2,1 milioni di euro. Il mutuo viene pagato attraverso le rendite delle proprietà della Ipab Umberto I, attualmente confluita nella Ipab Annunziata.
Il Comune di Formia contribuì , nell'anno 2007, con un finanziamento straordinario di 150.000 che permise, di fatto, la conclusione dei lavori.
Con l'avvento della nuova amministrazione a Formia, la Regione Lazio e il Commissario della Ipab Umberto I hanno più volte interloquito con il Comune di Formia, affinchè subentrasse nella gestione del Teatro, facendosi ovviamente carico della parte residua dei costi. Per ben sette mesi il Comune ha risposto picche e per tale motivo la Regione ne ha affidato la gestione al Parco Riviera di Ulisse, ente strumentale della Regione esistente sul territorio. E' stato un merito dell'attuale Commissario del Parco Riviera di Ulisse l'apertura al pubblico del Teatro. Se poi dopo mesi dalla inaugurazione, il Comune di Formia non riunisce la Commissione Pubblici Esercizi per le relative autorizzazioni bloccando di fatto l'attività, l'Assessore La Mura può chiedere a chi di dovere.
Nel frattempo essendosi costituita la nuova Ipab dell' Annunziata, il teatro di Formia è entrato a far parte del suo patrimonio, insieme agli altri cespiti di proprietà della ex-Ipab Umberto I.
Così stanno i fatti ed è per questo motivo che appare del tutto fuori luogo il tentativo dell'Assessore La Mura di attribuire i meriti ad attori che, nella fattispecie, non hanno svolto alcuna funzione, anzi hanno rifiutato di assumersi le relative responsabilità. Infine il ruolo svolto dall'ex Presidente Storace riguarda l'approvazione della variante urbanistica che, al di là della cortesia mostratami in quella occasione da Storace che comunque ringrazio, era una atto di competenza regionale trattandosi di variante urbanistica.
Vorrei inoltre ricordare all'assessore La Mura che Formia, dal dopoguerra alla fine degli anni 70, ha avuto due sale cinematografiche, di cui una anche teatro, Il Caposele.
Il Sindaco di allora, che è lo stesso di oggi, autorizzò un "restauro conservativo" del Teatro Caposele, i cui effetti sono tuttora visibili e non hanno nulla a che vedere con un teatro.
Certo, oggi è più facile discutere di spazi a disposizione della cultura e dello spettacolo: dalla sala Ribaud alla sala Sicurezza, dall'Archivio storico alla Officina culturale, dalla nuova struttura di via Olivastro Spaventola Formia ha fatto un grande salto di qualità: sono tutte strutture pubbliche che speriamo non vengano "privatizzate" per l'uso di pochi, come è avvenuto per il cosidetto Palamendola, costruito con i soldi della Provincia su terreno donato dal Comune di Formia che doveva esser il legittimo gestore; con un colpo di mano, il Consiglio Provinciale escluse il Comune. Oggi tutti sanno da chi è gestita e a chi risponde.
Un'ultima considerazione: mi sono chiesto perché l'Assessore La Mura sente il bisogno di rivendicare il merito di una cosa che non gli appartiene. Ho pensato che ciò accade a chi, pur di dimostrare di avere un passato, è costretto "a prendersi" un pezzo di quello degli altri. E' imbarazzante, è già accaduto per i beni archeologici, ma è la pura verità.
SANDRO BARTOLOMEO
In primo luogo per ristabilire una verità: il merito più grande per la ristrutturazione in teatro dell'ex- cinema Miramare appartiene al Presidente della Ipab Umberto I cav. ITALO CENATIEMPO.
Posso testimoniare l'impegno e la volontà del compianto Italo di assumersi una responsabilità molto grande quale la stipula di un mutuo molto oneroso senza il quale oggi non avremmo il teatro.
Credo che per tale benemerenza Italo Cenatiempo meriti una iscrizione commemorativa all'interno del teatro.
Tale decisione l'IPAB Umberto I, legittima proprietaria della struttura, l'assunse negli anni '90.
Il 30 giugno del 2000, con nota prot. N.19900 del dipartimento opere pubbliche, il Comune di Formia chiese all'Assessorato alla cultura della Regione Lazio l'erogazione di un finanziamento ai sensi delle leggi n. 51/82 e 21/84. In data 11 luglio 2000 la Giunta Comunale di Formia approva il progetto di ristrutturazione e ampliamento del Cinema Miramare per la realizzazione di una sala teatrale polivalente.
Nel 2004 la variante urbanistica riguardante la torre scenica viene approvata e i lavori possono finalmente essere avviati.
Il finanziamento iniziale fu di circa 1,8 miliardi di lire, il costo finale di circa 2,1 milioni di euro. Il mutuo viene pagato attraverso le rendite delle proprietà della Ipab Umberto I, attualmente confluita nella Ipab Annunziata.
Il Comune di Formia contribuì , nell'anno 2007, con un finanziamento straordinario di 150.000 che permise, di fatto, la conclusione dei lavori.
Con l'avvento della nuova amministrazione a Formia, la Regione Lazio e il Commissario della Ipab Umberto I hanno più volte interloquito con il Comune di Formia, affinchè subentrasse nella gestione del Teatro, facendosi ovviamente carico della parte residua dei costi. Per ben sette mesi il Comune ha risposto picche e per tale motivo la Regione ne ha affidato la gestione al Parco Riviera di Ulisse, ente strumentale della Regione esistente sul territorio. E' stato un merito dell'attuale Commissario del Parco Riviera di Ulisse l'apertura al pubblico del Teatro. Se poi dopo mesi dalla inaugurazione, il Comune di Formia non riunisce la Commissione Pubblici Esercizi per le relative autorizzazioni bloccando di fatto l'attività, l'Assessore La Mura può chiedere a chi di dovere.
Nel frattempo essendosi costituita la nuova Ipab dell' Annunziata, il teatro di Formia è entrato a far parte del suo patrimonio, insieme agli altri cespiti di proprietà della ex-Ipab Umberto I.
Così stanno i fatti ed è per questo motivo che appare del tutto fuori luogo il tentativo dell'Assessore La Mura di attribuire i meriti ad attori che, nella fattispecie, non hanno svolto alcuna funzione, anzi hanno rifiutato di assumersi le relative responsabilità. Infine il ruolo svolto dall'ex Presidente Storace riguarda l'approvazione della variante urbanistica che, al di là della cortesia mostratami in quella occasione da Storace che comunque ringrazio, era una atto di competenza regionale trattandosi di variante urbanistica.
Vorrei inoltre ricordare all'assessore La Mura che Formia, dal dopoguerra alla fine degli anni 70, ha avuto due sale cinematografiche, di cui una anche teatro, Il Caposele.
Il Sindaco di allora, che è lo stesso di oggi, autorizzò un "restauro conservativo" del Teatro Caposele, i cui effetti sono tuttora visibili e non hanno nulla a che vedere con un teatro.
Certo, oggi è più facile discutere di spazi a disposizione della cultura e dello spettacolo: dalla sala Ribaud alla sala Sicurezza, dall'Archivio storico alla Officina culturale, dalla nuova struttura di via Olivastro Spaventola Formia ha fatto un grande salto di qualità: sono tutte strutture pubbliche che speriamo non vengano "privatizzate" per l'uso di pochi, come è avvenuto per il cosidetto Palamendola, costruito con i soldi della Provincia su terreno donato dal Comune di Formia che doveva esser il legittimo gestore; con un colpo di mano, il Consiglio Provinciale escluse il Comune. Oggi tutti sanno da chi è gestita e a chi risponde.
Un'ultima considerazione: mi sono chiesto perché l'Assessore La Mura sente il bisogno di rivendicare il merito di una cosa che non gli appartiene. Ho pensato che ciò accade a chi, pur di dimostrare di avere un passato, è costretto "a prendersi" un pezzo di quello degli altri. E' imbarazzante, è già accaduto per i beni archeologici, ma è la pura verità.
SANDRO BARTOLOMEO
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